2016-07-19 11:59:00

Venezuela. Card. Urosa: siamo accanto al popolo che soffre


Garantire il diritto all’alimentazione della popolazione, consentire l’ingresso di medicinali dall’estero e cercare una soluzione alla grave crisi sociale ed economica che affligge il popolo venezuelano. È l’appello che hanno fatto i vescovi del Venezuela al Governo nazionale, al termine dell’Assemblea dell’episcopato, tenutasi nei giorni scorsi. Al microfono di Alvaro Vargas Martino ce ne parla il card. Jorge Urosa Savino, arcivescovo di Caracas.

R. – Los obispos venezolanos…
In ogni nostra Assemblea, noi vescovi venezuelani, ci pronunciamo sulla situazione del Paese e lo facciamo già da più di 40 anni. Chiaramente, in questo momento, il nostro documento ha indicato una situazione estremamente grave, perché si è prodotta una enorme scarsità di alimenti e, al tempo stesso, un costo altissimo degli stessi, dovuto ad un’inflazione che è già al 400% rispetto all’anno passato, in maniera tale che la situazione è estremamente grave. In questo senso, noi abbiamo invitato il Governo nazionale a risolvere questa problematica e a garantire davvero al popolo venezuelano il diritto all’alimentazione.

D. – In questo senso, recentemente, mons. Padrón ha detto che sia il Vaticano sia il Papa stanno seguendo con molta attenzione la situazione in Venezuela, ma il governo non ascolta nessuno…

R. – Sì, es verdad. No solamente…
Sì, è vero, il Governo non ascolta il Santo Padre né tantomeno l’episcopato venezuelano. Noi, da molto tempo, con un atteggiamento positivo, un atteggiamento rispettoso, abbiamo fatto presente i problemi, gli errori, le soluzioni, ma il Governo non ascolta. Questo è un problema molto serio ed è un peccato, perché la situazione del Paese non ha fatto altro che aggravarsi sempre di più.

D. – Recentemente anche i medici venezuelani hanno chiesto l’intervento della Chiesa e del Papa, per chiedere al Governo che faccia entrare i medicinali essenziali al Paese…

R. – Sì, y lamentablemente el Gobierno…
Sì, e purtroppo il Governo non ascolta nemmeno questa richiesta. Già da diversi mesi la Chiesa sta chiedendo al Governo l’autorizzazione, perché arrivino i prodotti – tanto gli alimenti quanto i medicinali – che molte persone all’estero, appartenenti ad organizzazioni non governative o organizzazioni ecclesiastiche, vogliono inviare. Il Governo però nega costantemente questa autorizzazione. E’ qualcosa di deplorevole e noi naturalmente non capiamo quali siano le ragioni del Governo.

D. – D’altra parte, il Governo ritiene i membri della Chiesa addirittura golpisti e nelle ultime settimane sono stati aggrediti due seminaristi. Cosa ci può dire riguardo alla situazione della Chiesa in questo contesto?

R. – La agresión a los seminaristas fue…
L’aggressione ai seminaristi è stata un fatto, potremmo dire, casuale, deplorevole, da parte di un gruppo di persone armate, che a Merida cercavano di impedire una manifestazione dell’opposizione e, purtroppo, i seminaristi - che non si presentavano come tali, perché indossavano abiti civili - passando da lì sono stati aggrediti. Un fatto deplorevole. Ora, quello che davvero dà fastidio è che il Governo invece di occuparsi, invece di ascoltare, di considerare o studiare le proposte che facciamo noi vescovi venezuelani, semplicemente attacca i vescovi con argomenti assurdi. Invece di studiare i problemi che noi solleviamo, ci attaccano e ci qualificano come golpisti. E questo, naturalmente, è totalmente falso. Noi, in nessuna maniera, abbiamo partecipato a cospirazioni contro il Governo nazionale.  

D. – In effetti, seguendo i diversi comunicati rilasciati dall’episcopato venezuelano si evince la posizione appunto propositiva e positiva della Chiesa in favore del dialogo…

R. – Esa ha sido la actitud permanente…
Questo è stato sempre il nostro atteggiamento. E in questo momento abbiamo chiesto al Governo nazionale che si occupi non solo della richiesta dell’episcopato, ma anche di un gran numero di persone della popolazione venezuelana che vogliono soluzioni democratiche alla crisi politica, alimentare e di medicinali, che soffre attualmente il Venezuela. Speriamo che il Governo finisca per occuparsi di questa proposta. Noi abbiamo sempre un atteggiamento positivo, con la mano tesa, per aiutare a risolvere i problemi del popolo venezuelano.

D. – Per concludere, nel comunicato si parla di un momento di grande tensione sociale…

R. – Sì, este es cierto…
Sì, certo, perché a causa della carestia e della scarsità degli alimenti, il popolo venezuelano sta vivendo con grande angoscia e ci sono già tantissime manifestazioni di protesta e, di conseguenza, atti violenti come saccheggi nelle attività di commercio e nei negozi di alimentari. La gente infatti si sente angosciata a causa di una situazione cui il Governo non sta dando soluzione. Ci troviamo, quindi, in un momento molto critico e speriamo che non ci sia un peggioramento dell’attuale situazione del Paese.








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