2016-07-19 11:44:00

Mons. Auza all'Onu: il traffico di minori è un'infamia e un cancro sociale


Bisogna lottare con ogni mezzo “contro l’infamia del traffico degli esseri umani e la diffusa cultura edonistica e mercantile, che incoraggiano lo sfruttamento sistematico della dignità e dei diritti umani”. E’ l’appello, rinnovato a nome del Papa, da mons. Bernardito Auza, capo della Missione della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York, che ha promosso una Conferenza nel Palazzo di Vetro, per eliminare la tratta di bambini e giovani. Il servizio di Roberta Gisotti:

Parole accorate quelle dell’arcivescovo Auza, per denunciare ancora una volta “questo cancro sociale”. Una battaglia che la Chiesa, attraverso la parola dei Papi, l’impegno delle istituzioni cattoliche, le iniziative dei fedeli porta avanti incessantemente - ha ricordato il presule - dagli anni del Concilio Vaticano II, per contrastare “la tratta delle persone, il lavoro forzato e tutte le forme di moderna schiavitù”:

Tra le iniziative sorte per volontà di Francesco è il “Gruppo Santa Marta”, che unisce vescovi e responsabili di Polizia di tutto il mondo per cancellare “questa infamia”, che coinvolge circa 2 milioni di minori. Questa Conferenza organizzata all’Onu - ha spiegato l’osservatore permanente - ha lo scopo di valutare “cosa si sta facendo e cosa non si sta facendo, e cosa deve essere fatto per liberare questi bambini e ragazzi, e prevenire che altri giovanissimi soffrano come loro.”

“Lavorando insieme con perseveranza - ha concluso mons. Auza - noi possiamo eliminare il traffico dei bambini e ragazzi” e insieme raggiungere l’obiettivo nell’Agenda Onu del Millennio 2030, fissata dall’Onu, che obbliga la comunità internazionale entro quella data a “porre fine all’abuso, allo sfruttamento e al traffico e a tutte le forme di violenza e tortura contro i bambini”.








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