2016-07-19 14:29:00

Convention Repubblicana: Trump mette al centro il tema sicurezza


Si è aperta, ieri, negli Stati Uniti a Cleveland, nell'Ohio, la Convention di quattro giorni del Partito Repubblicano per la nomina ufficiale di Donald Trump come candidato alle presidenziali di novembre. Sull'apertura dei lavori, sentiamo Alia K. Nardini, americanista, professore associato di relazioni internazionali allo Springhill College di Bologna. L'intervista è di Fabio Colagrande: 

R. – Donald Trump ha già ricevuto una quantità di voti importante e quindi sembra scontato che sarà lui la scelta del partito. Per questo si è innescata tutta una serie di meccanismi - che quest’anno rendono la Convention particolarmente interessante - da parte di componenti minoritarie interne al partito, come ad esempio il movimento “Never Trump”, di cui si è tanto parlato anche su Twitter, impegnate a cercare di prevenire questa candidatura e quindi a sovvertire in maniera del tutto legale lo scopo primario della Convention.

D. – La Convention si è aperta ieri mettendo in primo piano il tema della sicurezza, tra l’altro a poche ore dalla strage di Baton Rouge in cui hanno perso la vita tre poliziotti: questo come ha inciso sull’apertura dei lavori?

R. – Chiaramente, gli eventi di Baton Rouge e di Dallas influiscono pesantemente sul tono che hanno preso le discussioni nella giornata di ieri. E si vede chiaramente anche dagli speakers scelti per parlare: dai veterani a personaggi che appartengono al mondo militare. Si tratta di vittime dell’illegalità e dell’immigrazione: persone o familiari di coloro che hanno subito torti da parte di immigrati irregolari; questo – ovviamente – pone Trump nella luce di difensore della legalità, come il partito vuole. Ci sono i rappresentanti della legge di varie componenti razziali, impegnati a sottolineare il ruolo del Partito Repubblicano come difensore della sicurezza degli americani; e inoltre – questo è interessante – anche le vittime o i parenti delle vittime degli attacchi del settembre 2012 all’Ufficio diplomatico Usa di Bengasi e anche esperti di intelligence. Questa scelta è stata compiuta in maniera particolare per porre Hillary Clinton in una luce negativa; tanto più che la madre di una delle vittime dell’attentato di Bengasi, in un discorso molto toccante, ha addirittura sottolineato come lei ritenga Hillary Clinton responsabile di quell’attacco e come la vorrebbe persino vedere in prigione. Quindi sono stati usati dei toni molto forti che tendono a ribadire una situazione di emergenza in cui l’America si trova secondo i Repubblicani e quanto il Partito Repubblicano sia l’unico in grado di gestire questa situazione.

D. – Gli anti Trump non hanno nessuna possibilità a Cleveland?

R. – Le avevano, nel senso che sono arrivati alla Convention pronti a dare battaglia. Ieri c’è stata una richiesta del movimento anti Trump alla “Republican National Convention” di votare ufficialmente affinché i delegati potessero scegliere il candidato repubblicano in base alla loro coscienza e  non in base – come invece deve accadere – al voto che è stato espresso nei singoli Stati. Il gruppo anti Trump voleva fare in modo che i delegati alla Convention potessero scegliere un candidato diverso da Trump. Ci sono state una serie di problematiche tecniche; ci sono state veramente delle brutte scene per il partito, con dibattiti che sono sfociati addirittura in insulti e discussioni veramente molto animate. Comunque, tutto questo è terminato nella negazione del voto scritto e in un voto fatto per alzata di mano, vocale, che – così è stato deciso dalla commissione – non permetterà ai delegati di votare secondo coscienza. L’unica possibilità di un colpo di scena è quella del Fronte Libertario, perché – ricordiamolo – noi parliamo di uno scontro tra Trump e Clinton, ma in realtà saranno quattro i candidati in lizza a novembre. Ci sono due candidati indipendenti: uno libertario, Gary Johnson, e Jill Stein del Partito dei Verdi. Quindi si pensa che il movimento “Never Trump”, ora che non è riuscito a scalzare la nomination - a questo punto certa - di Trump, farà sì che dopo la convention molti voti convergeranno sui libertari - sul candidato indipendente - e questo potrebbe avvantaggiare Hillary Clinton.








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