2016-07-15 14:00:00

Strage di Nizza: dolore e choc delle Chiese Europee


Il dolore e lo choc delle Chiese europee per l’ennesimo e “indiscriminato atto di violenza su persone innocenti” che si è consumato ieri notte a Nizza. In un comunicato diffuso questa mattina e ripreso dall'agenzia Sir, la Conferenza delle Chiese europee – organismo ecumenico che da Bruxelles riunisce tutte le Chiese di tradizione protestante, ortodossa e anglicana del continente – fa notare come l’attacco di Nizza sia avvenuto all’indomani di altri recenti e mortali attentati in Iraq, Siria, Bangladesh, Libia, Somalia. 

Colpiti i valori della Rivoluzione francese
“La violenza di ieri – scrive la Cec – è simbolica in quanto è avvenuta il 14 luglio, giorno in cui la Francia celebrava la presa della Bastiglia e in cui i cittadini francesi commemoravano l’inizio della Rivoluzione Francese. In questo anniversario, siamo più che mai coscienti dell’eredità lasciata dal XVII secolo che promuove i valori dell’uguaglianza, della legalità e uno Stato che lotta per garantire a tutte le religioni pari diritti”.

Coltivare un'atmosfera di fiducia e di accoglienza
“Come Chiese e uomini di fede – commenta il segretario generale della Cec, Heikki Huttunen – dobbiamo chiederci: qual è il nostro ruolo? In che modo questa tragedia ci sta sfidando’”. “Attraverso sforzi di pace e riconciliazione – prosegue la Cec – noi, Chiese in Europa, dobbiamo perseverare nel coltivare un’atmosfera di fiducia e di accoglienza con tutte le persone di fede e di buona volontà”. La Cec invita tutti a “continuare e rafforzare gli sforzi a costruire società in cui tutte le persone possano sentirsi al sicuro e accolte”.

Il cordoglio del Consiglio Mondiale delle Chiese
​Anche il Consiglio Mondiale delle Chiese ha espresso il cordoglio per le vittime e assicura preghiere. Ma lancia – attraverso le parole del suo segretario generale, Georges  Lemopoulos – un appello perché al “brutale attacco” si risponda con una “azione positiva” in “spirito di unità” affinchè “nessuna comunità di minoranza possa diventare ora il capro espiatorio dei crimini di pochi”. (R.P.)








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