2016-07-14 13:38:00

Prostituzione: proposta legge con multe e carcere per i clienti


E’ stata presentata ieri alla Camera dei deputati la proposta di legge sull'introduzione di sanzioni per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione. In Italia sono 9 milioni i clienti, con un giro d'affari di 90 milioni di euro al mese. La proposta è frutto di due anni di lavoro in stretta collaborazione con il mondo dell'associazionismo, in primis con la Comunità Papa Giovanni XXIII, e ha già trovato ampio e trasversale consenso tra diversi schieramenti politici. Antonella Palermo ha chiesto all'on. Caterina Bini, prima firmataria, di illustrarne i dettagli:

R. – La proposta di legge ha contenuti molto semplici, perché è un solo articolo ed è una modifica all’attuale legge, la cosiddetta Legge Merlin, che prevede l’introduzione di sanzioni per il cliente e quindi non per le ragazze. E questo perché la donna che va sulla strada – nel 90 per cento dei casi – è una donna schiavizzata, costretta a prostituirsi, spesso minorenne, che subisce e che quindi è una vittima della situazione. Anche nei casi in cui decide di farlo liberalmente, spesso e volentieri lo fa perché è in condizioni di povertà o perché ha altri tipi di problematiche. Si cerca allora di lavorare non sull’offerta, ma sulla domanda: diminuendo la domanda, ovviamente calerà anche l’offerta.

D. – Quali sono, dunque, le pene previste?

R. – Pecuniarie: per la prima volta si va da pene dai 2.500 a 10 mila euro; con la reiterazione del reato, vengono innalzate e diventano anche pene di reclusione.

D. – Ci sono modelli in altri Stati, in cui questa ratio si è già mostrata vincente?

R. – Abbiamo visto che nei Paesi nordici, dove questo modello è già stato sperimentato – recentemente è stato introdotto anche in Francia – riduce tantissimo la prostituzione: in Svezia, che è stato il primo Paese ad adottare questo modello, è stata ridotta dell’80 per cento. Tra l’altro abbiamo visto che anche i modelli sviluppati in altri Paesi – penso a quello più conosciuto, quello olandese - quando appunto la prostituzione è legalizzata non hanno portato ad ottenere quei risultati che si immaginavano. La ratio, in quel caso, era quello che almeno si pagassero le tasse allo Stato… In realtà questo poi non avviene comunque e il fenomeno cresce a dismisura e gli sfruttatori ci sono in larga parte. Da questo punto di vista - ed è importantissimo - il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che invita tutti i Paesi membri a dotarsi del modello dei Paesi nordici nel rispetto della persona umana e quindi anche della tutela della donna, che è quello assolutamente più consigliato. 








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