2016-07-13 15:20:00

Vescovi Colombia: appello di pace nel Paese


Un forte appello alla pace ed alla riconciliazione in Colombia, soprattutto alla luce dello storico accordo di pace tra governo e Forze Armate Rivoluzionarie (Farc), raggiunto recentemente a L’Avana. Questo, in sintesi, il cuore del Messaggio finale della 101.ma Plenaria della Conferenza episcopale colombiana (Cec), svoltasi a Bogotà dal 4 all’8 luglio. 

Superare la violenza e costruire concordia, giustizia e fraternità
Il Paese, infatti, sta vivendo una fase storica importante: l’intesa raggiunta a Cuba il 23 giugno scorso, dopo quattro anni di negoziati, pone fine a più di 50 anni di conflitto tra il governo e le Farc. Punti centrali dell’accordo sono il cessate-il-fuoco e la consegna delle armi da parte delle forze rivoluzionarie. “La Chiesa ha sempre lavorato in favore di una soluzione negoziata del conflitto armato – scrivono i vescovi – per superare tutte le forme di violenza esistenti nel Paese” e costruire “una società pacifica”, in cui non manchino mai “concordia, giustizia, fraternità e amore”.

Le sfide principali del Paese
Ma nonostante l’attuale contesto positivo, i vescovi sottolineano numerose “sfide serie” che vanno affrontate “con coraggio, responsabilità ed impegno da parte di tutti” per “proseguire nella costruzione di una Colombia migliore”. E tra le sfide principali, la Cec indica la necessità di “sradicare la violenza” nel Paese. Una violenza – spiega il messaggio – dovuta a molteplici fattori: l’allontanamento da Dio che comporta la perdita del valore della vita e della coscienza di fronte al male; la crisi di umanità ed il disconoscimento della dignità umana; la disgregazione della famiglia. 

Allarme per corruzione dell’economia e delle idee
E ancora, i vescovi mettono in guardia dal relativismo etico e ricordano le carenze del sistema educativo; la debolezza istituzionale dello Stato, da cui deriva “la mancanza di accesso a servizi fondamentali come l’acqua ed il cibo”; le disuguaglianze sociali; la corruzione non solo economica, ma anche “delle idee, dei principi, dei valori”, dalla quale derivano drammi come il narcotraffico, l’estorsione, la tratta di esseri umani.

Tutelare dignità umana, famiglia, democrazia e Creato
Di fronte a questa amara fotografia del Paese, i vescovi colombiani sottolineano il loro “impegno nel cammino di costruzione della pace”, basato su alcuni principi fondamentali: l’evangelizzazione, portata avanti grazie ad una “Chiesa viva, missionaria, con un laicato impegnato e ben formato”; la difesa della dignità umana; la promozione del bene comune; la tutela della famiglia come “scuola di amore, perdono, valori, riconciliazione e pace, santuario in cui si crea e si protegge la vita”; la diffusione di valori etici “umani e cristiani” tra cui “verità, libertà, giustizia e solidarietà”; l’incoraggiamento dei cittadini alla partecipazione nella vita civile, così da “consolidare la democrazia”; l’attenzione alla giustizia sociale ed alla salvaguardia del Creato. Inoltre, i presuli richiamano l’importanza di “un sistema economico giusto e solidale, che superi le ingiustizie”.

Chiesa sia “ospedale da campo”
“La Chiesa in Colombia si converta in un ‘ospedale da campo’ – auspica ancora la Cec – ovvero un luogo in cui, dopo la guerra, ci si dedica con amore a curare, a sanare le ferite di tante vittime ed a guardare con fiducia al futuro”, per un Paese “nuovo, riconciliato e in pace”. Nell’ottica, poi, di una responsabilità condivisa da tutta la società per la riconciliazione nazionale, i presuli invitano i cittadini a partecipare al referendum, previsto nei prossimi mesi, sugli accordi di L’Avana.

L’auspicio di una visita di Papa Francesco
​Al contempo, gli aderenti all’Eln (Esercito di Liberazione nazionale) -  gruppo di guerriglieri che agisce nel Paese dal 1964 - vengono esortati ad assecondare “il desiderio di pace di tutti i colombiani” e ad “aprirsi al dialogo ed alla costruzione di un Paese in cui la giustizia sociale derivi dalla partecipazione politica e non dalle armi”. Infine, la Cec esprime l’auspicio di ricevere quanto prima una visita di Papa Francesco. Da ricordare che lo stesso Pontefice, lo scorso febbraio, parlando con i giornalisti sul volo papale che lo portava in Messico per il suo 12.mo viaggio apostolico, ha espresso l’auspicio di visitare la Colombia forse nel 2017. (A cura di Isabella Piro)








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