2016-07-12 08:08:00

GB: da domani il nuovo premier. Favorita Theresa May


La Gran Bretagna avrà un nuovo premier entro mercoledì sera. Ad annunciarlo ieri pomeriggio è stato il primo ministro dimissionario David Cameron. E dopo il ritiro dalla corsa per la leadership dei Conservatori di Andrea Leadsom, è molto probabile che sarà Theresa May la prossima premier britannica nonché leader dei Tories. Adriana Masotti:

 "Theresa May avrà tutto il mio sostegno". Lo afferma il premier britannico uscente, David Cameron, in vista del cambio della guardia a Downing street previsto per domani, subito dopo le sue dimissioni. Toccherà dunque a lei, con ogni probabilità, negoziare con l'Unione europea la Brexit, e già ha promesso "il miglior accordo possibile per uscire dall'Ue" e per Londra "un nuovo ruolo nel mondo". Schierata a favore del Remain al referendum sulla Brexit, ha assicurato che rispetterà l'esito della consultazione. La richiesta formale di uscita dall'Ue, ha detto, non potrà arrivare prima della fine dell'anno, per avere il tempo di definire la posizione britannica nel negoziato. La scelta della May, 59 anni, finora titolare dell'Interno, è apparsa naturale quando Andrea Leadsom, ministro dell’Energia, ha ufficializzato il suo ritiro dalla corsa alla guida del partito conservatore britannico e quindi alla successione a Cameron a Downing Street, ritenendo di non avere in Parlamento un consenso sufficiente per guidare, ha detto, "un governo forte e stabile”.

Del resto dai sondaggi risulta che sarebbe proprio Theresa May la preferita dalla base elettorale e dai dirigenti e parlamentari Tory, ancora scossi dall'esito del referendum su cui si era spaccato il partito. La May dovrebbe quindi farcela nella votazione dei 150mila iscritti.

Sul fronte dell'opposizione, intanto, Angela Eagle, attivista sindacale di 55 anni, ha ufficializzato la sua candidatura alla guida del partito laburista in aperta sfida a Jeremy Corbyn, sotto attacco per non essersi battuto contro la Brexit nella campagna referendaria.

E del nuovo rapporto tra il Regno Unito e l’Unione europea ha parlato il ministro delle Finanze britannico, il conservatore George Osborne, in visita a New York: "Uno dei messaggi che dobbiamo inviare al mondo, ha dichiarato, è che noi non ci ripiegheremo su noi stessi come paese". Osborne ha enfatizzato la possibilità di rafforzare i legami economici e commerciali della Gran Bretagna con gli Usa e con l'Asia e smentisce le voci di un declino e di una perdita di attrazione della City, dopo la Brexit. Ma l’uscita dall’Unione europea potrebbe costare "fra l'1 e il 2,5 per cento del Pil al Regno Unito di qui al 2017, con ricadute sull'intera Ue. Lo ha detto ieri sera a Bruxelles il commissario europeo agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, durante la conferenza stampa al termine dell'Eurogruppo, spiegando che "non si tratta di una previsione, ma di una stima preliminare”.

 








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