2016-07-12 12:15:00

Festival Francescano torna a Bologna con tante novità


Torna a Bologna, dal 23 al 25 settembre, il Festival Francescano, che per la sua 8.a edizione ha scelto come tema “il perdono”. Parola poco alla moda, tornata alla ribalta grazie alla scelta di Papa Francesco d’indire il Giubileo straordinario della Misericordia, si colloca in un 2016 che è ancor più straordinario per i francescani, poiché ricorrono l’ottavo centenario del Perdono di Assisi e i trent’anni dello Spirito di Assisi. La manifestazione si riempie, già dal tema “Per forza o perdono”, di molteplici significati, attraverso un centinaio di appuntamenti tra spettacoli, workshop e attività per i più piccoli. Michele Ungolo ne ha parlato con il direttore del Festival, padre Giordano Ferri:

R. – La formula del Festival rimane invariata, è quella classica. Avremo, quindi, conferenze, spettacoli, mostre, attività didattiche per i bambini e i gazebo dove presentiamo le attività francescane più importanti. La novità di quest’anno, tra le altre, è anche una sezione dedicata appunto ai bambini. Quest’anno il Festival si “sposerà”, per così dire, con la città dello Zecchino d'Oro, evento che da anni l’Antoniano di Bologna organizza a Bologna.

D. – In questa 8.a edizione del Festival Francescano il tema principale sarà legato al perdono…

R. – L’8.a edizione si svolge all’interno, chiaramente, del Giubileo della Misericordia. Questo è stato un primo spunto per scegliere questo tema. Partiremo sicuramente dalla dimensione psicologia: perdonare se stessi; perdonare gli altri: il perdono nelle relazioni, in famiglia, ma anche sul posto di lavoro. Altro filone importante che seguiremo, che cercheremo di capire, è come far conciliare due valori, che sono il “perdono” e la “giustizia”.

D. – Quest’anno ricorrono due eventi importanti, come l’ottavo centenario del Perdono di Assisi e i 30 anni dello Spirito di Assisi…

R. – Fra qualche giorno il Papa andrà ad Assisi, alla Porziuncola, anche per ricordare questo centenario. Ricorrono anche 30 anni dello Spirito d’Assisi, l’incontro che Giovanni Paolo II fece ad Assisi con tutti i responsabili di tutte le religioni del mondo. Altro filone importante che svilupperemo sarà appunto un tema di assoluta attualità, che è il dialogo interreligioso. Avremo diverse tavole rotonde, avremo un concerto ecumenico, avremo un momento di preghiera interreligiosa e anche una novità, che è la Biblioteca Vivente e che darà la possibilità di incontrarsi con dei libri veri, in carne ed ossa, quindi la possibilità di superare anche i pregiudizi, di incontrare faccia a faccia persone di altre religioni per parlare appunto con loro, per confrontarsi.

D. – Cosa si aspetta da questa edizione?

R. – Qualche passo in avanti, soprattutto nella collaborazione tra i francescani; siamo una grande famiglia e quindi il Festival è anche un’occasione per imparare ad unire le forze per l’evangelizzazione.

D. – Può essere anche un’occasione per avvicinare i giovani alla Chiesa…

R. – Veramente. Abbiamo sposato la formula “festival” perché ci fa tornare in piazza. Francesco non voleva neppure i conventi: lui viveva per strada. Quindi per noi è uno stimolo anche, con una formula nuova, secondo cui può essere il festival culturale a “costringerci” a tornare in strada, a tornare in piazza tra la gente. Grazie a Dio i francescani godono ancora di tanta simpatia, di amore e di affetto tra la gente.








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