2016-07-11 10:32:00

Salesiani alla Gmg di Cracovia: dove ci sono giovani, c’è Don Bosco


Dalla terra di Don Bosco a quella di Karol Wojtyla per la Gmg con Papa Francesco. E’ con questo spirito che centinaia di giovani legati al mondo salesiano si stanno preparando a partire dal Piemonte per recarsi a Cracovia. D’altro canto, Don Bosco è ancora oggi una delle figure più amate dai giovani di tutto il mondo ed è sempre stato molto ammirato da Jorge Mario Bergoglio, le cui radici si trovano poprio in terra piemontese. Sulla presenza dei salesiani alla Gmg di Cracovia, Alessandro Gisotti ha intervistato don Stefano Mondin, delegato della Pastorale giovanile salesiana del Piemonte e Valle d'Aosta:

R. – Per noi è sicuramente un’esperienza che ci sfida in quanto dove ci sono i giovani non possono non esserci i salesiani! E’ un’esperienza di gruppo dove i salesiani Figli di Maria Ausiliatrice e i giovani vivranno assieme un pellegrinaggio per conoscersi, per conoscere le realtà della Chiesa e per scoprire in questo cammino, attraverso le varie tappe che faremo, che cosa significa Misericordia e cosa vuol dire sentirsi amati di nuovo e lasciarsi amare dal Signore. Don Bosco ci ha insegnato che la fraternità si costruisce nella preghiera, nel gioco, nello scambio, nella confidenza, nel dialogo uno a uno e questo sarà tra gli elementi essenziali del nostro pellegrinaggio sia di andata che di ritorno, un’esperienza forte che vivremo assieme.

D. - Quanti giovani saranno presenti nella famiglia salesiana alla Gmg da parte vostra?

R. – Dal Piemonte partiranno 430 giovani che appartengono un po’ a tutte le realtà piemontesi; a questi si aggiungeranno poi 22 giovani che arrivano dal Medio Oriente, dalle nostre realtà salesiane. Faremo questo gemellaggio in cui vivremo assieme non solo la condivisione di fede, ma anche lo scambio di quella che è la realtà difficile che stanno vivendo nella guerra, ma dove la speranza regna e Don Bosco è veramente incarnato in questa terra.

D. - È anche un modo per dire che la Gmg deve essere per tutti e non solo per i giovani che hanno possibilità economiche …

R. - Questo è sicuramente un elemento fondante per Don Bosco; avere un occhio per i giovani, ma soprattutto per i più poveri, tanto che ci siamo impegnati per trovare dei benefattori che ci hanno aiutato a pagare tutto il viaggio e anche il pernottamento per questi giovani che poi torneranno con noi nella terra di Don Bosco per conoscerlo meglio e per far sì che i nostri ragazzi possano ricevere il dono da chi ha avuto meno per scoprire il vero significato della vita.

D. - Cracovia è un po’ la “casa della Gmg” perché vi è nato Giovanni Paolo II. E’ nato come uomo, come sacerdote e poi vescovo prima ancora, ovviamente, che come Papa …

R. - Giovanni Paolo II è stato molto legato a Don Bosco. Noi salesiani in modo particolare che accompagneremo questi giovani dobbiamo tantissimo a San Giovanni Paolo II. La mia vocazione è avvenuta nel 2000, nella Gmg a Tor Vergata: lì ho visto una chiamata forte e come sono tornato ho iniziato il cammino di discernimento che oggi mi ha portato ad essere salesiano.

D. - Quali frutti i giovani riporteranno a casa da queste esperienze che sono un punto di partenza più che un punto di arrivo?

R. - La speranza grande è che attraverso la fraternità e la comunione scoprano che nel volersi bene e nel lasciarsi voler bene tutti noi possiamo ripartire. La ricerca di autostima e di serenità che noi cerchiamo è nel lasciarci perdonare e nel perdono. Questo è il cammino che noi abbiamo proposto e che ancora stiamo proponendo ai nostri ragazzi in quest’Anno della Misericordia.








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