2016-07-08 14:17:00

Vescovi Usa: non si calpesti la legge sulla libertà di coscienza


Attuare immediatamente la legge sulla libertà di coscienza (Hr 4828): è quanto chiedono al governo degli Stati Uniti i vescovi del Paese. In una lettera aperta, a firma del card. Timothy Dolan e di mons. William Lori, presidenti – rispettivamente – dei Comitati episcopali Pro-Vita e per la Libertà religiosa, i presuli sottolineano l’importanza di garantire a tutti gli operatori sanitari di continuare a lavorare “senza essere costretti dal governo” a praticare aborti, ovvero “a distruggere bambini innocenti non ancora nati”.

La casistica dei singoli Stati
In particolare, la Chiesa Usa sottolinea una contraddizione: mentre le leggi federali già esistenti tutelano l’obiezione di coscienza all’aborto, nella pratica dei singoli Stati ciò non avviene. In California o a New York, ad esempio, tutti gli enti sanitari devono offrire una copertura assicurativa per l’aborto, “perché le compagnie di assicurazioni non hanno obiezioni morali e religiose al riguardo”. O ancora: nello Stato di Washington la Corte Suprema ha stabilito che gli ospedali pubblici che offrono assistenza per i casi di maternità debbano offrire anche la possibilità di abortire. E “questa politica – sottolineano i vescovi – va applicata anche se l’ospedale pubblico viene acquisito da un ente cattolico”, “in violazione dei principi religiosi della Chiesa”.

Diritto alla vita ed alla libertà, elementi fondanti di una nazione
Si tratta di “azioni inquietanti”, che “costringono gli operatori sanitari a partecipare alla distruzione della vita umana”, scrivono il card. Dolan e mons. Lori. Per questo, “occorre porvi immediatamente rimedio”. Di qui, il richiamo dei presuli al “rispetto per coloro che non desiderano partecipare ad una interruzione volontaria di gravidanza” e il forte appello a “sostenere il diritto alla vita ed alla libertà, elementi fondamentali dell’esistenza della nazione”. (I.P.)








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