2016-07-07 13:46:00

Vaticano: onorificenze per padre Ciro Benedettini e Angelo Scelzo


Due uomini al servizio dell’informazione della Santa Sede. Padre Ciro Benedettini e il dott. Angelo Scelzo, andati recentemente in pensione, hanno ricevuto stamani le onorificenze da parte del prefetto della Segreteria per la Comunicazione, mons. Dario Edoardo Viganò. Entrambi hanno ricoperto la carica di vice-direttore della Sala Stampa vaticana. A seguire l’evento per noi, Debora Donnini:

Una cerimonia toccante. Padre Federico Lombardi direttore della Sala Stampa vaticana ha ricordato il lavoro di Angelo Scelzo, da più di 30 anni in Vaticano, e di padre Ciro Benedettini da più di 20. Padre Federico Lombardi si sofferma, ai nostri microfoni, sul servizio professionale e l’amore al Papa, che entrambi lasciano come eredità: 

“Naturalmente sono lavori che si svolgono giorno per giorno. Se uno adesso dovesse ripercorrerli, si renderebbe conto quale quantità incredibile di eventi sono stati seguiti per comunicare l’attività di almeno tre Papi, al cui servizio sono stati tutti e due, eventi di incredibile portata. Solo per ricordare: il grande Giubileo, i Sinodi, i Conclavi… In un certo senso, sia padre Benedettini sia Scelzo, pur essendo giornalisti, quindi capaci di comunicare in prima persona, sono stati dei grandi servitori e collaboratori dei comunicatori, perché potessero svolgere bene il loro lavoro”.

Applausi hanno accompagnato il momento in cui mons. Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione, ha conferito ad Angelo Scelzo la placca di commendatore di San Gregorio Magno mentre a padre Benedettini è stata donata la Croce pro Ecclesia et Pontifice. A mons. Dario Viganò abbiamo chiesto quali cambiamenti si prevedono nel lavoro della Sala Stampa, all’interno della riforma dei media vaticani:

“Il ruolo della Sala Stampa non può cambiare, perché è appunto la sede propria della comunicazione istituzionale. Probabilmente cambieranno le modalità con cui si costruiranno, si manterranno i rapporti con i giornalisti. Penso, ad esempio, come sarà molto più utile avviare tutto un sistema digitale, perché i giornalisti possano essere informati tempestivamente. Penso, ad esempio, magari, che si possa essere capaci di estendere l’orario di apertura, perché al di là dell’Oceano funziona in maniera diversa rispetto che al di qua dell’Oceano. Per cui al di là delle modalità concrete, la Sala Stampa è il luogo attraverso il quale si comunicano le notizie istituzionali e ufficiali della Santa Sede relativamente al Papa”.

Forte l’emozione sia da parte di padre Benedettini sia da parte di Angelo Scelzo. Padre Benedettini, lo ricordiamo, è stato anche direttore dell’Eco di San Gabriele. Quando Joaquín Navarro-Valls era direttore della Sala Stampa, fece parte del team che gestì il passaggio dall’informazione cartacea ad Internet, in modo tale da poter dare ai giornalisti l’immediatezza dell’informazione vaticana. Uno dei suoi ricordi più forti è inerente alla morte di Giovanni Paolo II:

“Certamente quello è il ricordo più intenso dei miei 21 anni qui in Sala Stampa, per quello che io provavo dentro di me, ma anche per quello che mi comunicava la gente attorno: milioni di persone che comunicavano il loro affetto al Santo Padre, a Dio, ma in qualche modo lo comunicavano anche a noi… almeno io lo sentivo. E quindi questa è certamente l’esperienza più forte della mia vita qui in Vaticano”.

Ad affiancare padre Benedettini tre anni fa, è stato chiamato il dott. Angelo Scelzo, giornalista di lungo corso. Prima, aveva ricoperto incarichi di responsabilità ad Avvenire, all’Osservatore Romano, all’agenzia Fides. E’ stato responsabile della comunicazione al grande Giubileo del Duemila e sottosegretario del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. “Un sottosegretario inossidabile”, ha detto alla conferenza stampa mons. Claudio Maria Celli, che per tanti anni ha guidato il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Al dottor Scelzo abbiamo chiesto quale evento l’abbia colpito di più negli anni di vicedirettore della Sala Stampa vaticana:  

“Per quanto riguarda la Sala Stampa, indubbiamente la rinuncia di Papa Benedetto, perché io sono arrivato in Sala Stampa la settimana prima e mi sono trovato subito di fronte a questo grande evento della Chiesa. Poi, ovviamente, il Conclave con l’elezione di Francesco. Questi sono stati i due momenti per quanto riguarda gli ultimi tre anni, che però sono gli ultimi di trenta, vissuti nella comunicazione vaticana con diversi incarichi e con un impegno che si è svolto in diversi settori”.

Insomma, due giornalisti la cui vita è stata spesa con dedizione al servizio della Chiesa e dei giornalisti perché potessero comunicare al meglio l’attività del Papa e della Santa Sede.








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