2016-07-04 14:43:00

Verso la Gmg: da Torino a Cracovia le reliquie del Beato Frassati


Parte oggi a Torino, in coincidenza con la Festa liturgica del Beato, il pellegrinaggio dell'urna contenente le spoglie di Piergiorgio Frassati che giungerà a Cracovia il 23 luglio in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. La peregrinazione delle reliquie del Frassati nel Nord Italia e in Europa, e poi la permanenza nella città polacca durante la Gmg, saranno un'occasione per offrire la testimonianza del giovane torinese alla gioventù mondiale. Lo conferma don Luca Ramello, direttore della Pastorale giovanile diocesana di Torino, al microfono di Fabio Colagrande:

R. – La peregrinazione dell’urna del Beato Piergiorgio nasce su richiesta dell’arcidiocesi di Cracovia, del cardinale arcivescovo di Cracovia, per evidenziare il legame tra il Beato Piergiorgio e il percorso che in questi anni è stato fatto verso la Gmg. Papa Francesco ha dato come tema, a questo itinerario, le “Beatitudini”, mentre l’allora cardinale Wojtyła, arcivescovo di Cracovia, indicò il Beato Piergiorgio come “l’uomo delle otto beatitudini”. L’importanza di Frassati, nell’Anno del Giubileo, è inoltre sottolineata dal fatto che il Papa lo ha proposto, insieme a San Giovanni Paolo II e a Suor Faustina, come modello di “giovane della misericordia”. E allora la sua presenza a Cracovia sarà uno stimolo, un invito, a guardare in alto, e a camminare secondo lo stile della misericordia che ci chiede Papa Francesco.

D. – E qual è il significato di questa peregrinazione delle spoglie del Beato Frassati in dodici diocesi?

R. – L’idea è quella di far conoscere innanzitutto il Beato Piergiorgio, che è stato un grande camminatore. Quindi, idealmente, è Piergiorgio che, camminando per l’Europa - attraversandola - porta con sé, con il suo entusiasmo, i giovani che incontrerà nella preghiera, nella liturgia, nelle confessioni e nelle conferenze che saranno organizzate al suo passaggio. Piergiorgio è sempre stato un grande animatore e un trascinatore di giovani verso Cristo. Ci attendiamo che il suo passaggio susciti la stessa disponibilità dei giovani a mettersi in cammino verso il Signore. E allora c’è questo passaggio attraverso l’Europa che idealmente porta al Signore, ma che vuole anche essere una preparazione, per quanti andranno a Cracovia, a mettersi sulla stessa lunghezza d’onda. Al suo arrivo a Cracovia avrà quindi anche un po’ il volto del giovane tra i giovani: giovane pellegrino tra i giovani, che si prepara a vivere questo grande evento con tutta la Chiesa.

D. – È un modello di santità molto convincente, che parla in maniera particolare ai giovani…

R. – Assolutamente sì! È vero che ogni Santo è eccezionale, perché è voluto da Dio. Però, quando parliamo del Beato Piergiorgio, possiamo dire che è sorprendente e stupefacente il fatto che abbia giocato la sua breve esistenza in tutti i campi in cui un giovane può esprimere i suoi talenti e la sua fede: lo studio, la politica, il servizio, il volontariato, l’evangelizzazione, lo sport, l’amore per la montagna, la goliardia, l’allegria e l’amicizia. Non c’è stato un aspetto – neanche uno – della vita di un giovane, in cui Piergiorgio non sia entrato con il suo entusiasmo, ma soprattutto da cristiano. Davvero un atleta della fede! Un atleta che ha saputo non solo camminare, egli stesso, come un solitario, ma che ha portato e trascinato con sé i cosiddetti “tipi loschi” che sono ancora oggi suoi amici. Sono giovani che avevano fatto con lui questo passo, la scelta di camminare con il Signore, una volontà che ancora oggi è presente in tanti giovani, che però forse deve essere risvegliata. E Piergiorgio ha la capacità, non appena ci si accosta alla sua figura, di destare proprio una passione del cuore.

D. – Non a caso una figura di Beato particolarmente cara agli ultimi tre Pontefici, non solo a Papa Francesco…

R. – Assolutamente. Preparandoci alla peregrinazione siamo andati a rileggere tutti gli interventi; ed è sorprendente: il cardinale Wojtyła, non ancora Papa, e quando Piergiorgio non era ancora Beato, già lo amava e lo faceva conoscere. Poi lo ha beatificato, e più volte lo ha proposto come modello. E anche Papa Benedetto più volte è ritornato, nell’ambito della Gmg e della sua visita a Torino, su questa straordinaria figura. Quindi è sorprendente che tra i tanti giovani, Beati e Santi, che la Chiesa riceve in dono, Piergiorgio in questi vent’anni sia stata una presenza costante, di riferimento. Fino alla grande presentazione che ha fatto Papa Francesco. Tra l’altro, il Papa ci ha regalato anche uno “scoop” - o meglio - un pensiero profondo del suo cuore: suo padre lo ha conosciuto personalmente. È stato il papà di Papa Francesco a parlargli di Piergiorgio. Ed è straordinario questo legame che nella Chiesa, attraverso gli anni e i decenni, continua e diventa storia di salvezza.








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