Il governo cileno sta organizzando un tavolo di dialogo senza precedenti per affrontare il conflitto nella zona Mapuche: lo ha confermato alla stampa locale il vescovo della diocesi di Temuco, mons. Héctor Eduardo Vargas Bastidas, a cui è stato chiesto di prendervi parte dalla Segreteria degli Affari Interni del governo come principale organizzatore per contattare i rappresentanti del mondo Mapuche. "Si tratta di un'iniziativa che è venuta dal governo e che dovrebbe essere annunciata molto presto" ha detto mons. Vargas.
Al tavolo dei negoziati, vari settori del Paese
A questo “primo tavolo di dialogo Mapuche” nel secondo mandato della presidente Michelle
Bachelet, si prevede parteciperanno leader Mapuche, agricoltori e accademici, come
il Premio Nazionale di Storia, Jorge Pinto. Non è escluso vengano chiamati ad intervenire
anche membri della guardia forestale e leader del movimento più radicale Mapuche:
entrambi i settori sono già stati contattati da parte del governo, secondo una nota
ripresa dall'agenzia Fides da una fonte locale.
La Chiesa si è sempre preoccupata del popolo Mapuche
Nel dicembre 2015 mons. Vargas aveva detto a Fides: "In Araucania c'è una situazione
complessa. Da un lato esiste un debito storico con il popolo Mapuche. Dall'altro,
atti di violenza aumentano e si diffondono, con tutti i problemi che questo comporta.
Solo nella diocesi di Temuco, le attività pastorali raggiungono un migliaio di comunità
Mapuche. E questo lavoro significa anche valorizzare la dignità, la cultura e i diritti
del popolo Mapuche, promuovendo istituzioni che migliorano la loro qualità di vita,
come la formazione di micro-imprese e aumentando la produttività della loro terra".
Per i Mapuche le terre sono un "patrimonio ancestrale"
Nell'Araucanía cilena, il cosiddetto “conflitto Mapuche” contrappone dagli anni '90
il più grande e importante gruppo etnico del Paese agli agricoltori e agli imprenditori
a causa della proprietà delle terre, considerate dai Mapuche "patrimonio ancestrale".
Nelle ultime settimane ci sono stati diversi episodi di violenti scontri fra indigeni
mapuche e membri di alcune comunità di agricoltori della zona. (C.E.)
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