Combattere il terrorismo, in particolare quello perpetrato dal gruppo estremista Boko Haram, e la corruzione: queste le priorità della Nigeria, indicate da mons. Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente della Conferenza episcopale locale (Cbcn). “Abbiamo bisogno di un cambiamento”, sottolinea il presule, esprimendo preoccupazione soprattutto per “la discriminazione” cui sono sottoposti i cristiani, in particolare nel nord della Nigeria, a prevalenza musulmano.
L’importanza della formazione cristiana
per il bene della società
“Ad esempio – spiega mons. Kaigama – gli studenti
musulmani hanno le loro moschee, mentre gli alunni cristiani sono costretti a celebrare
le funzioni liturgiche nelle aule scolastiche”, perché “il governo non facilita la
costruzione di nuove Chiese e i cristiani non hanno l’autorizzazione ad acquistare
terreni in privato”. Ma - aggiunge il presule - impedire l’accesso alla formazione
cristiana “sulla base di pregiudizi religiosi” è “dannoso”, perché “significa crescere
persone senza fede, senza una morale ben salda, pericolose per la società”.
Contro la corruzione, trasmettere valori
positivi
Riguardo alla lotta contro la corruzione, mons. Kaigama
elogia quanto attuato dal capo dello Stato Buhari, eletto a maggio 2015, e ricorda
l’impegno della Chiesa in questo campo: “Noi, come vescovi – spiega – stiamo cercando
di trasmettere valori positivi alle famiglie del Paese. Ma la piaga della corruzione
è molto estesa e ci vorrà del tempo per eliminarla definitivamente”. (I.P.)
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