2016-07-02 13:00:00

Ghana. Vescovi condannano attacco all’auto del capo dello Stato


“Un atto vergognoso e spregevole”: così mons. Joseph Osei-Bonsu, presidente della Conferenza episcopale del Ghana, definisce l’attacco, perpetrato nei giorni scorsi, contro l’auto su cui viaggiava il  capo dello Stato, John Dramani Mahama. Mentre si trovava nella regione di Ashanti, a sud del Paese, infatti, il veicolo è stato bersagliato da numerose pietre lanciate dalla popolazione. Diversi persone sono rimaste ferite, mentre la polizia ha effettuato due arresti.

Un episodio che lede la sovranità del Paese
In una dichiarazione diffusa il 30 giugno, mons. Osei-Bonsu bolla l’episodio come “scioccante e incredibile”, condannandolo “senza mezzi termini” e invitando i colpevoli a “vergognarsi di se stessi e a chiedere perdono”. “Questo atto è spregevole non solo perché lede la nostra immagine di persone pacifiche e tolleranti – sottolinea il presule – ma soprattutto perché rappresenta un attacco alla sovranità del Paese, simboleggiata dal presidente”. Infine, mons. mons. Osei-Bonsu auspica che vengano prese “misure adeguate” nei confronti di tutti coloro che “mettono in atto violenti attacchi contro gli altri, in nome della politica”.

Le possibili motivazioni dell’attacco
Al momento, nessuna rivendicazione ufficiale è stata fatta riguardo all’incidente. Da ricordare che il presidente Mahama è stato recentemente criticato per aver accettato, in dono, un’automobile dal valore di 25mila dollari, offerta da un’impresa, nel tentativo di influenzare l’assegnazione di un appalto per la costruzione di una strada e di una recinzione nella sede della missione diplomatica del Ghana in Burkina Faso. Tutto questo mentre il capo dello Stato ha lanciato una campagna anti-corruzione. Dal suo canto, il portavoce della presidenza ha affermato che il veicolo ricevuto da Mahama non è a uso personale, ma piuttosto a disposizione del seguito presidenziale. (I.P.)








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