2016-07-01 20:11:00

Austria. Consulta annulla voto, presidenziali da ripetere


Evento senza precedenti nella storia dell’Austria dove, oggi, la Corte costituzionale ha annullato l'esito delle elezioni presidenziali vinte, lo scorso maggio, dal candidato dei Verdi van der Bellen  contro il populista Hofer. Il Servizio di Francesca Sabatinelli:

Presidenziali da ripetere in Austria, dove la Corte costituzionale ha invalidato il secondo turno del voto dello scorso 22 maggio. Elezioni vinte sul filo di lana, per poco più di 30mila voti, dal verde Alexander Van der Bellen, sul candidato del partito ultranazionalista Fpoe, Norbert Hofer. Nessun broglio o manipolazione del voto, ha sentenziato la Consulta, ma solo irregolarità nel procedimento elettorale, accertate  dopo il ricorso del Partito della Libertà, di estrema destra. Tra settembre e ottobre, dunque, il nuovo voto, fino a quel momento dall’8 luglio, giorno in cui il presidente uscente Fischer lascerà l’incarico, la presidenza sarà assunta ad interim collegialmente dai tre presidenti del Parlamento, tra loro anche Hofer, che ha però garantito un atteggiamento imparziale. Antonio Villafranca, responsabile del Programma Europa dell’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale:

R. – In periodi normali non bisognerebbe troppo drammatizzare, nel senso che comunque non può destabilizzare il quadro politico di una democrazia come l’Austria. Certo, in un periodo caratterizzato da incertezze ed instabilità dopo il Brexit, questo proprio non ci voleva.

D. – C’è chi però dall’Austria fa sapere che il risultato non cambierà, ma riconfermerà ciò che è uscito dalle urne l’altra volta: anche lei potrebbe esprimersi in modo così certo?

R. – Assolutamente no. In realtà, c’erano stati 30mila voti di scarto tra i due candidati; e quindi, con così poco scarto, obiettivamente è difficile dire che cosa potrebbe succedere. D’altra parte, fare dei parallelismi così semplici con recenti elezioni non è facile: uno potrebbe pensare, ad esempio, che l’instabilità che Brexit sta creando possa spingere gli austriaci a votare per un candidato più moderato; un po’ come è successo in Spagna, dove Podemos si è indebolita, e dove molti, che avevano votato a dicembre per Ciudadanos, si sono invece convinti per il Partito popolare. Però l’Austria non è la Spagna; quindi questi parallelismi sono difficili, tanto più che in Spagna si votava immediatamente dopo il referendum della Gran Bretagna, mentre, a quanto pare, in Austria si andrà al voto tra la fine di settembre e i primi di ottobre. Quindi ovviamente la tempistica non aiuta. Comunque non era mai successo, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, che un candidato dell’estrema destra riuscisse ad arrivare al secondo turno. Ma – addirittura – non era mai successo che nessuno dei due partiti al governo riuscisse ad avere il proprio candidato al secondo turno. Anche Van der Bellen, infatti, non rientra tra i due partiti della coalizione di governo. Sono quindi due “outsider”: uno, Van der Bellen, molto moderato – questo va detto – e Hofer invece espressione dell’estrema destra. Entrambi comunque denotano un cambio di rotta da parte dell’Austria, e un malcontento rispetto a chi sta governando.








All the contents on this site are copyrighted ©.