2016-06-30 15:06:00

Naufragio migranti. Card. Vegliò: Europa cambi politica, basta stragi


Sono terminate ad Augusta le operazioni di recupero del peschereccio inabissatosi nell’aprile del 2015. Nel naufragio, considerato la più grave tragedia del Mediterraneo, morirono circa 700 migranti. Centinaia i corpi ancora intrappolati nell’imbarcazione: ora saranno esaminati dal laboratorio di Antropologia forense dell'università di Milano, per cercare di risalire alla loro identità. Intanto, oggi è stata anche un’altra giornata di sbarchi: circa mille persone, tra cui 79 minori, sono sbarcati tra Trapani e Reggio Calabria, mentre un gommone con oltre mille persone a bordo è affondato questa mattina lungo le coste libiche, provocando la morte di dieci donne. Erano stati gli stessi migranti a chiamare i soccorsi con un telefono satellitare. La Nave Diciotti inviata dalla Marina Militare ha recuperato le salme e i superstiti, soccorrendo altre 117 persone a bordo di un’altra imbarcazione. Su quest'ultima tragedia del mare, Elvira Ragosta ha raccolto il commento del cardinale Antonio maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti:

R. – E’ una tragedia: ancora una tragedia, e non sarà l’ultima, purtroppo! Certo, non è colpa di nessuno, almeno a livello istituzionale. Mi auguro che queste cose tragiche che avvengono diano un po’ un risveglio alla popolazione, perché purtroppo in Italia ancora c’è gente che assolutamente non ne vuole sapere di questi fenomeni: li rigetta come fossero dei peccati, come fossero delle cose orribili … i migranti non li vogliono avere tra i piedi! Ecco: io mi auguro che questo che sta avvenendo smuova un po’ questa stupida mentalità di rigetto. Purtroppo – lo ha detto lei – l’ultima tragedia: magari fosse l’ultima! E' l’ultima come tempo, ma purtroppo continueranno. Gente che lascia tutto, nella sofferenza, spendendo soldi, mettendo a rischio la propria vita per fare che? Per cercare di vivere in un modo migliore: tutti hanno diritto di vivere in un modo migliore, tutti hanno diritto a emigrare. In questi casi si fa una preghiera al Buon Dio che li prenda e li accolga nel suo Regno, perché con tutto quello che avranno sofferto, se lo sono ben meritato, credo …

D. – Sono circa mille i migranti soccorsi in precedenti operazioni e sbarcati oggi; tra loro, molti minori: a Trapani sono arrivati circa 79 minori, tra cui 62 non accompagnati. Un altro dramma nel dramma …

R. – Purtroppo, questo fenomeno – abbastanza nuovo, almeno nell’ultimo anno – sta aumentando. Io credo che sia una scelta voluta da parte di quelli che pensano di emigrare: a un bambino non si può dire no, a un bambino non si può rifiutare qualsiasi cosa, per cui mandano avanti queste creature creando un dramma enorme! Cosa si può dire? Questo è un fenomeno che aiuti un po’ l’Europa a pensare a una politica nuova, una politica più incisiva, una politica più convinta per aiutare queste popolazioni. O quando arrivano, o addirittura aiutarle a non partire dai loro Paesi, e di solito vengono giovani, anche, per cui c’è un depauperamento di queste regioni, di questi Paesi africani già avuto nel passato. Sono problemi enormi che poi si protraggono per anni.

D. – Intanto, oggi è stato portato a terra il relitto del peschereccio che si inabissò nell’aprile del 2015 con circa 700 cadaveri imprigionati: una delle più grandi tragedie del Mediterraneo. Si cercherà ora di esaminare i corpi, creare un network di informazioni per risalire all’identità di queste persone. Un atto di grande umanità …

R. - Sì e di grande pietà cristiana, perché io credo che molti di questi 700 e più avessero dei parenti, degli amici, dei familiari – forse – che erano già in Europa. Almeno dare a questi che li attendevano e che purtroppo non li potranno più vedere, almeno la consolazione di identificare i loro corpi. Grande umanità e, aggiungo, pietà cristiana.








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