2016-06-29 13:42:00

Il Papa prega per le vittime di Istanbul: Dio converta i cuori dei violenti


Dolore e preghiera nelle parole del Papa all’Angelus per le vittime del drammatico attacco ieri sera all’aeroporto di Instanbul. Abbiamo tanto bisogno di pace, ha detto. Nella Festa dei Santi Pietro e Paolo, Francesco affida alla Vergine Salus Populi Romani la città di Roma, perché sappia fondare sui valori spirituali e morali la sua missione nel mondo intero. Il servizio di Roberta Gisotti:

Grande la pena di Francesco per le molte persone uccise e ferite nell’“efferato attacco terroristico”:

“Preghiamo per le vittime, per i familiari e per il caro popolo turco. Il Signore converta i cuori dei violenti e sostenga i nostri passi sulla via della pace”.

Dedicata ai due patroni di Roma, Pietro e Paolo, la catechesi dell’Angelus:

"E' l’intera Chiesa universale che guarda ad essi con ammirazione, considerandoli due colonne e due grandi luci che brillano non solo nel cielo di Roma, ma nel cuore dei credenti di Oriente e di Occidente”.

Pietro “umile pescatore” e Paolo “maestro e dottore”, che “per amore di Cristo lasciarono la loro patria e, incuranti delle difficoltà del lungo viaggio e dei rischi e delle diffidenze che avrebbero incontrato, approdarono a Roma”:

“Qui si fecero annunciatori e testimoni del Vangelo tra la gente e suggellarono col martirio la loro missione di fede e di carità”.

Se qui a Roma – ha ricordato il Papa - conosciamo Gesù, “lo si deve al coraggio apostolico di questi due figli del Vicino Oriente”:

“Pietro e Paolo oggi ritornano idealmente tra di noi, ripercorrono le strade di questa Città, bussano alla porta delle nostre case, ma soprattutto dei nostri cuori".

Vogliono portare ancora una volta Gesù - ha aggiunto - "il suo amore misericordioso, la sua consolazione, la sua pace”:

“Ne abbiamo tanto bisogno di questo”.

Da qui l’invito: “Accogliamo il loro messaggio! Facciamo tesoro della loro testimonianza!”:

“La fede schietta e salda di Pietro, il cuore grande e universale di Paolo ci aiuteranno ad essere cristiani gioiosi, fedeli al Vangelo e aperti all’incontro con tutti”.

Poi un saluto ai nuovi arcivescovi metropoliti presenti alla Messa in San Pietro per la benedizione dei loro Palli, segno di comunione con tutta la Chiesa, specie con la Sede di Pietro.

“Li incoraggio a proseguire con gioia la loro missione al servizio del Vangelo”.

E ancora un omaggio alla Delegazione venuta a Roma, a nome del Patriarca Ecumenico, "il carissimo fratello Bartolomeo”, presenza che è un “segno dei fraterni legami esistenti” tra le due Chiese:

“Preghiamo perché si rafforzino sempre più i vincoli di comunione e la comune testimonianza”.

Il Papa ha infine affidato alla Vergine Maria Salus Populi Romani, la città di Roma:

“Perché possa trovare sempre nei valori spirituali e morali di cui è ricca il fondamento della sua vita sociale e della sua missione in Italia, in Europa e nel mondo”.

Dopo la recita mariana, il Papa ha lanciato un appello a margine della Conferenza internazionale sugli investimenti responsabili, sul tema “Fare dell’Anno della Misericordia un anno di impatto per i poveri”:

“Possano gli investimenti privati, unitamente a quelli pubblici, favorire il superamento della povertà di tante persone emarginate”.








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