Seguendo l’esempio di Marietta, “è il tempo del ritorno all’essenziale, per farci carico delle debolezze e delle difficoltà dei nostri fratelli”. Così Papa Francesco ha scritto in un messaggio reso noto ieri e indirizzato alle diocesi di Albano e Latina-Terracina-Sezze-Priverno, le terre che si legano al nome di Maria Goretti, la Santa bambina che a 12 anni morì per evitare un tentativo di violenza il 6 luglio 1902. Tra qualche giorno la Chiesa ne celebrerà la memoria liturgica ed entrano, dunque, nel vivo le celebrazioni: ieri sera a Latina si è svolto un pellegrinaggio notturno e oggi è stata celebrata una Messa nel luogo del martirio; iniziative che quest’anno rientrano nelle celebrazioni giubilari diocesane. Il servizio di Roberta Barbi:
Sono tre i luoghi che ricordano la giovane vita prematuramente spezzata di 'Marietta', come tutti la chiamavano e come la ricorda affettuosamente anche il Papa: Le Ferriere, dove fu colpita a morte; il santuario di Santa Maria delle Grazie a Nettuno, dove riposa il suo corpo; e la “Tenda del perdono”, dove la ragazza morì. Per questo Francesco ha indirizzato il suo messaggio a entrambe le comunità che venerano in modo particolare Santa Maria Goretti e in questo anno giubilare la ricordano come “testimone del perdono”.
La Santa bambina che perdonò il suo aguzzino
Questo l’aspetto della Santa messo in evidenza dal
Pontefice, che ricorda come la giovane, sul letto di morte, perdonò il suo aguzzino
con parole che rievocano quelle di Gesù sulla Croce: “Lo perdono e lo voglio con me
in paradiso”. “Il perdono è l’espressione più evidente dell’amore misericordioso –
scrive il Papa – lo strumento messo nelle nostre fragili mani per raggiungere la serenità
del cuore”. Un perdono che non lasciò indifferente Alessandro Serenelli, il suo uccisore,
che all’uscita dal carcere, nel 1928, aveva abbracciato la conversione e si recò dalla
madre di Marietta per farsi perdonare e accostarsi, con lei, all’Eucaristia.
La sua breve vita illuminata dalla gioia dell’accostarsi all’Eucaristia
Nella sua breve vita Marietta non poté accostarsi
molte volte all’Eucaristia, ma lo fece “con un’intensità e una forza senza la quale
non avrebbe potuto compiere la scelta fondamentale della sua breve esistenza”. “Quando
andiamo a fare la Comunione? Non vedo l’ora”, diceva con fervore alla sua mamma, come
sottolinea oggi Francesco.
La povertà della famiglia Goretti li costrinse a emigrare
Perdono, accoglienza e testimonianza, ma c’è un altro
aspetto nella vita della famiglia di Marietta che il Papa ha tenuto a ricordare: la
povertà. Una necessità che spinse i Goretti a spostarsi dalle native Marche alle Paludi
Pontine, terre fertili ma insidiose, accompagnati solo dalle lacrime del distacco,
che accomunano i migranti di allora a quelli di oggi.
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