2016-06-20 15:00:00

Vescovi Sud Sudan: lavorare per ricostruire il Paese


“Non è il tempo delle recriminazioni. Non indugiate nelle critiche distruttive; invece rimboccatevi le maniche e andate a lavorare per costruire una nuova nazione per voi, per i nostri figli e i figli dei nostri figli” esortano i vescovi del Sud Sudan, nel messaggio “d’incoraggiamento” pubblicato al termine della loro Assemblea tenutasi a Juba dal 14 al 16 giugno scorsi.

I vescovi invitano i fedeli ad appoggiare i leader della nazione
Ricordando l’insediamento del governo di unità nazionale nato dagli accordi di pace dell’agosto 2015 tra il Presidente Salva Kiir e il vice Presidente Riek Machar - riporta l'agenzia Fides - i vescovi invitano i fedeli ad appoggiare i leader della nazione. “Sosteneteli e incoraggiateli ad andare oltre i loro interessi personali. Rassicurateli che la nazione e la comunità internazionale comprende la loro situazione” affermano nel messaggio. “Sono esseri umani, figli e figlie di Dio. Trattiamoli con amore e misericordia, non con odio e riprovazione. La priorità ora è riformare e ricostruire la nostra nazione a pezzi”. Per questo i vescovi esortano tutti a “non diffondere discorsi infiammatori e il tribalismo attraverso internet e i social media e invece a propagare messaggi di pace. Lo diciamo chiaramente: basta negatività!”.

I vescovi  chiedono una tregua e miglioramento di economia e servizi di base
Tra le priorità che il governo deve affrontare, i vescovi indicano il cessate il fuoco in tutto il Paese, il miglioramento dell’economia e l’erogazione di servizi di base per risolvere la grave situazione umanitaria. “La popolazione vive ancora nella paura, diversi lavoratori non sono pagati, e molte famiglie sono prive di cibo. È particolarmente pericoloso quando l’esercito e altre forze di sicurezza non ricevono gli stipendi, perché potrebbe aggravare l’insicurezza”.

Ricordata la suora uccisa per i colpi sparati da alcuni militari
​Nel ricordare suor Veronika Theresia Racková, morta dopo giorni di agonia per le ferite inflitte dai colpi sparati da alcuni militari, i vescovi sottolineano che suor Veronica “è solo una delle migliaia di donne, uomini e bambini che sono stati uccisi in questo conflitto insensato”. Il documento conclude invitando Salva Kiir e Riek Machar a compiere gesti che rassicurino la popolazione sul loro impegno definitivo per la pace, pregando insieme, girando per il Paese ad incontrare la popolazione, prestando particolare attenzione agli sfollati. (L.M.)








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