Si è da poco concluso con grandissimo successo il Festival che ogni anno Halle dedica a Händel, che lì nacque nel 1685. Una serie di grandi appuntamenti con le opere, gli oratori e i concerti scritti dal “caro Sassone” ed eseguiti nelle chiese e nei teatri della città tedesca, circondati dallo spirito particolare che quei luoghi evocano per tutti gli appassionati. Il servizio di Luca Pellegrini:
Nacque poco distante dalla magnifica Marktkirche, la Chiesa del Mercato evangelica intitolata alla "Nostra cara Signora", la Vergine Maria. Era il 23 febbraio del 1685 e di Georg Frederich Händel la città di Halle ne conserva orgogliosa il ricordo, avendogli anche dedicato un Festival annuale di grandissimo prestigio. La bella statua del compositore s’erge nell’ampia piazza, guardando l’abside della chiesa, posata lì nel 1859 a ricordo dei cento anni dalla sua morte. Le città tedesche hanno molto sofferto per la guerra, uscirono prostrate e distrutte nel 1945, e l’Est dovette ancora attraversare sofferenze nel corso degli anni durissimi della dittatura comunista. Ma la musica non ha mai fatto mancare la sua presenza, uno strumento di comunione che il popolo tedesco ha depositato nella sua tradizione e che dimostra di amare e rispettare. Anche quest’anno al Festival si sono ascoltate opere assai rare di Händel, oltre a concerti e oratori, tra i quali il più famoso di tutti, il “Messia”, che ogni anno è inserito al centro ideale del programma. Ascoltarlo in quella grande chiesa ove il compositore fu battezzato il giorno successivo alla sua nascita, il 24 febbraio, è sempre una grandissima emozione. Per il pubblico, ma anche per Clemens Birnbaum, direttore del Festival e della Fondazione “Casa di Händel”, come confessa ai nostri microfoni:
R. – Für das Festival als auch für die Besucher und auch für mich selber persönlich
ist es immer …
Per il festival, per i visitatori e per me stesso
vivere il Messia di Händel nella Chiesa in cui è stato battezzato: sembra quasi che lo spirito
di Händel sia ancora palpabile e questo stimola i musicisti, stimola il pubblico e
per questo sono in tanti a venire ad ascoltare il suo Messia proprio in quel luogo sacro, per
vivere questa esperienza straordinaria. Infatti, Händel non è soltanto stato battezzato
in quella chiesa; lì ha anche ricevuto le lezioni di musica. Uno degli organi della
chiesa ha fatto risuonare le sue note sotto il tocco delle dita di Händel…E’ veramente
un’esperienza straordinaria.
D. – L’anno prossimo ricorre anche il 500.mo anniversario della Riforma protestante e il Festival, che si inaugurerà il 26 maggio, prenderà spunto da questa ricorrenza per concentrarsi su molte opere sacre del compositore di Halle.
R. – Wir haben einen besonderen Schwerpunkt auf die Oratorien Händels gelegt, und
das wird ein …
Abbiamo posto un accento particolare sugli Oratori
di Händel, tra cui Esther, Deborah, Jephta, quest’ultima in versione scenica, quindi tutti argomenti biblici e tutti in
teatro. C’è un motivo, per questo: al tempo di Händel i suoi oratori non venivano
rappresentati nelle chiese di Londra, ma nei teatri, e non in versione scenica, ma
da concerto. Ci siamo anche interrogati sui legami con la musica della Chiesa cattolica
in quei tempi: per molto tempo, dal 1706, sappiamo che Händel ha vissuto a Roma, per
questo ci siamo chiesti quale musica, quali compositori ha potuto ascoltare Händel,
cresciuto con una educazione luterana, durante la sua permanenza a Roma. Ci sono compositori
e musicisti molto interessanti che in questa sede non ci dicono niente, ma che al
tempo di Händel erano dei nomi, visto che si esibivano nelle chiese maggiori della
Città Eterna. Noi li riportiamo in contatto con Händel, per scoprire e cercare di
capire se e quanto Händel abbia imparato dai maestri compositori delle maggiori chiese
di Roma.
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