Una dolorosa profanazione nel corso di una manifestazione studentesca è accaduta a Santiago del Cile: alcune persone incappucciate sono entrate nella chiesa della “Gratitud National”, gestita dai Salesiani, ed hanno preso e danneggiato gravemente una scultura di Gesù Crocifisso.
L’importanza del rispetto reciproco
Un gesto che ha suscitato l’indignazione dell’arcivescovo
di Santiago, il card. Ricardo Ezzati Andrello, il quale afferma in una nota: “Questo
tempio mi ricorda momenti storici della vita del Paese, come ad esempio la celebrazione
della preghiera per il Cile nel 1973. Oggi, da questo stesso luogo, riaffermo una
preoccupazione profonda. Quella di ricostruire il dialogo e la pace nella nostra società”.
“Questi fatti violenti, che purtroppo si fanno sempre più frequenti - prosegue l’arcivescovo,
citato dall’agenzia Sir - evidenziano una crisi della coscienza nazionale”. Con umiltà
e serenità “chiedo a coloro che stanno realizzando questo tipo di azioni di riflettere
sulla necessità che esista un reciproco rispetto per tutti noi”.
Andare alle cause profonde dell’ingiustizia sociale
In secondo luogo, il card. Ezzati rivolge “un appello
a tutta la comunità nazionale affinché si rifletta seriamente su quali siano le cause
più profonde di questa sfiducia e di questo clima di violenza”. “Certamente - sottolinea il porporato - ci sono cause profonde, che siamo tenuti ad ascoltare e discernere. In Cile
oggi ci sono situazioni d’ingiustizia sociale che non dovrebbero esistere”.
Solidarietà e ricerca del bene comune
“Facciamo uno sforzo - conclude il card. Ezzati - per tornare a dialogare sulla nostra vita comune. Penso
che dentro a uno spirito di solidarietà e ricerca del bene comune queste ingiustizie
potranno essere gradualmente superate”. Dal canto loro, i parroci della città e i
salesiani hanno sottolineato che serve maggiore protezione per le Chiese della città.
(I.P.)
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