2016-06-08 13:17:00

Venezuela: approvato primo passo referendum contro Maduro


In Venezuela, è stato convalidato con 1,8 milioni di firme, il primo passaggio verso il referendum presentato dall’opposizione per destituire il presidente Nicolas Maduro. Lo avevano chiesto diverse centinaia di militanti della Tavola per l’Unità Democratica (Mesa de la Unidad Democrática - MUD), che hanno simbolicamente firmato per revocare i poteri di Maduro, possibilità prevista dall’articolo 72 della Carta costituzionale. Gioia Tagliente ha intervistato Luis Badilla Morales, giornalista latino-americano e responsabile del sito "Il Sismografo":

R. – La situazione attuale è sempre molto delicata e molto complessa e questo non soltanto per quanto riguarda la questione sociale ed economica  l’inflazione, la mancanza di medicine e di cibo  ma anche dal punto di vista politico-istituzionale. Il Consiglio nazionale elettorale ha comunicato poche ore fa che fra il 15 e il 21 controllerà le firme che sono state raccolte per la prima fase del referendum, quindi il 21 dovrebbe dare un verdetto sulla possibilità di questo referendum di revoca del presidente Maduro. Al tempo stesso è però molto importante il fatto che alcuni ex presidenti dell’America Latina e l’ex premier spagnolo Rodríguez Zapatero continuino la mediazione così che si possa arrivare alla possibilità di far incontrare le parti ad un tavolo di negoziazione.

D. – Quali potrebbero essere le ripercussioni economiche per il Venezuela?

R. – Siamo a un livello di inflazione altissimo: 780% di inflazione alla fine dell’anno ed è probabile, secondo gli organismi internazionali, che il prossimo anno questa inflazione raggiunta il 1.200%. Già solo questo dato può dare una dimensione della gravità della situazione economica del Venezuela. In questo momento, però, la cosa più urgente è la mancanza di medicine e la mancanza di cibo. A questo riguardo, la Chiesa cattolica venezuelana si sta dando molto da fare e non solo internamente, ma anche in campo internazionale. Tutto è nella speranza che si riesca ad aprire una mediazione e un dialogo e non si debba far ricorso a nessun tipo di violenza.

D. - Quali potrebbero essere le sorti del Venezuela?

R. – Penso che tutto dipenda dal successo o dal fallimento di questa mediazione che si sta tentando da parte di ex presidenti dell’America Latina e dell’ex premier spagnolo Rodríguez Zapatero. Se loro riusciranno a portare a un tavolo le due parti il futuro del Venezuela potrebbe essere positivo. Se continua, invece, questo braccio di ferro fra queste due oligarchie, che non si vogliono parlare, allora il futuro del Venezuela – e in gran parte dell’America Latina – potrebbe essere molto delicato.








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