In Kenya cortei di protesta e scontri contro la corruzione, in particolare nei confronti dei responsabili della commissione elettorale incaricata di monitorare il voto del prossimo anno. A Kisumu due i morti e diversi i feriti. Giulio Albanese:
La tensione è altissima a Nairobi, ma anche in altre città come Kisumu. Nonostante i cortei siano stati autorizzati, il rischio di nuovi scontri è alto. Già il mese scorso le vittime erano state tre e la stampa internazionale aveva dato una certa risonanza all’insoddisfazione popolare rilanciando le foto di dimostranti in fuga da cariche, manganelli e gas lacrimogeni. Le proteste sono state innescate da un’inchiesta della magistratura inglese su tangenti che sarebbero state versate dalla commissione a una società di consulenza con sede a Londra. Un caso sul quale la procura keniana si è dichiarata non competente ma che ha finito per alimentare il malcontento saldandosi a malesseri profondi, politici e sociali. A soffrire sono soprattutto i giovani, provati dall’assenza di opportunità di lavoro.
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