2016-06-03 13:08:00

I sacerdoti: la misericordia di Dio scandalizza e fa sporcare le mani


Grande la gioia tra i numerosi sacerdoti che hanno concelebrato la Messa in Piazza San Pietro, presieduta da Papa Francesco a conclusione del loro Giubileo. Tanti gli spunti offerti dal Papa anche nelle meditazioni a San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le MuraMa cosa rimarrà nel loro cuore di queste giornate? Ascoltiamo alcuni commenti raccolti da Marina Tomarro:

R. – Rimane una riflessione spirituale autentica e credibile, perché tutto ciò che ci ha detto Papa Francesco lo vive in prima persona come vescovo. È una grande impressione di fiducia, di speranza che ci aiuta a vivere da pastori come Chiesa in uscita, ma anche meditando in noi stessi la responsabilità di essere stati scelti per un servizio umile e grande come quello dell’Altare e quello al popolo di Cristo.

R. – La cosa più bella da dire in questo Giubileo è che abbiamo condiviso l’esperienza della misericordia. Qui c’è una gioia per me unica. Parliamo tutto il tempo di misericordia, ma sentire il Santo Padre darci questa motivazione di una testimonianza personale degli atteggiamenti di misericordia nei confronti di noi sacerdoti con il popolo di Dio, è qualcosa che riempie di desiderio sacerdotale il cuore di noi preti.

R. – Mi porto a casa il messaggio che il sacerdote deve essere un pastore, uno che rimane con il popolo di Dio, uno che si sporca le mani per poter curare il popolo di Dio come ha fatto Gesù.

D. – Il Papa ha parlato di una misericordia immensa, infinita, ma fa quasi scandalo questa misericordia così grande?

R. – Potrebbe fare scandalo se il cuore fosse talmente duro che è non disponibile ad accettarla, altrimenti è veramente lo scandalo dell’amore di Dio, che non è uno scandalo che inorridisce, che spaventa, ma che rappresenta la misericordia che abbraccia e fa nuova la vita.

R. - No, la misericordia non fa scandalo. Fa scandalo magari a volte stupirsi di questa misericordia visto che Dio è carità.

R. - Direi che fa un po’ di “buona paura”, perché la misericordia completa l’espressione dell’amore. È scandalosa perché è sproporzionata; è qualcosa che supera la giustizia. Parlare di uno che offre qualcosa che va oltre la violenza sofferta, è proprio toccare l’eterno nell’esperienza concreta della vita.

D. - Il Papa vi ha detto come parola "includere", accettare tutti, di non usare guanti. Allora in che modo accogliere questa sua esortazione?

R. - Nella prima omelia della Messa crismale del 2013 ci disse di avere l’odore delle pecore, quindi di non usare i guanti ma di sporcarsi, imbrattarsi, confondersi, compromettersi con il gregge che ci viene affidato.

D. - Il Papa vi ha chiesto di tenere le chiese sempre aperte. Cosa vuol dire?

R. - Vuol dire essere sempre disponibili e avere tempo per gli altri; che non cerchi te stesso, ma cerchi gli altri e che sei sempre pronto per gli altri: cuore aperto!








All the contents on this site are copyrighted ©.