2016-05-26 14:13:00

Uganda: Marcia della fede e novena per celebrare i Martiri


In vista della tradizionale celebrazione annuale al Santuario nazionale di Nyamugongo per ricordare i Santi Martiri dell’Uganda, la Conferenza episcopale ugandese (Uec) e la diocesi Kiyinda-Mityana, in collaborazione con il Ministero del turismo locale,  hanno organizzato domenica 22 maggio una speciale “Marcia della fede” lungo una tratta del nuovo “Sentiero dei Martiri”.

Una marcia per ripercorrere le tappe del viaggio verso la morte dei Martiri
Il sentiero parte dalla città di  Entebbe, dove arrivarono i primi Missionari d’Africa del cardinale Charles Lavigerie (Padri Bianchi) e termina al Santuario di Nyamugongo,  dove San Carlo  Lwanga e i suoi compagni furono fatti uccidere dall’allora re del Buganda Mwanga II. Insieme a loro, tra il 1885 e il 1887, furono trucidati decine di convertiti al cattolicesimo e all’anglicanesimo perseguitati per la loro fede. La marcia di domenica ha ripercorso alcune delle tappe del loro ultimo viaggio verso la morte, cominciando dal Santuario di Munyonyo - il luogo dove furono uccisi i primi tre cristiani - fino alla capitale Kampala, nella parrocchia dedicata a uno dei martiri, San Matia Mulumba. Qui i fedeli hanno partecipato a una Messa presieduta dal vescovo di Kiyinda-Mityana, mons. Joseph Anthony Zziwa. Sempre in preparazione alla celebrazione del 3 giugno, i vescovi ugandesi hanno indetto anche una speciale novena di preghiera che è iniziata ieri. Il motto scelto dalla Conferenza episcopale per la giornata di quest’anno è “La verità vi farà liberi”.

I Martiri ugandesi canonizzati da Paolo VI nel 1964
Carlo  Lwanga e i suoi compagni sono stati beatificati da Benedetto XV il 6 giugno 1920, mentre Paolo VI li ha canonizzati l’8 ottobre 1964. Lo scorso novembre, durante il suo viaggio apostolico in Africa, proprio a Namugongo, Papa Francesco ha sottolineato che l’eredità dei Martiri ugandesi è rappresentata da “vite contrassegnate dalla potenza dello Spirito Santo, vite che testimoniano anche ora il potere trasformante del Vangelo di Gesù Cristo. Non ci si appropria di questa eredità con un ricordo di circostanza o conservandola in un museo come fosse un gioiello prezioso. La onoriamo veramente, e onoriamo tutti i Santi, quando piuttosto portiamo la loro testimonianza a Cristo nelle nostre case e ai nostri vicini, sui posti di lavoro e nella società civile, sia che rimaniamo nelle nostre case, sia che ci rechiamo fino al più remoto angolo del mondo”. (A cura di Lisa Zengarini)








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