La Chiesa cattolica francese chiede “un rapido ritorno alla calma” e “incoraggia a intraprendere tutte le iniziative di concertazione e dialogo che possano permettere di superare le logiche dello scontro per impegnarsi in maniera risoluta e serena, con rispetto per le persone e le istituzioni, nel processo di riforma e di modernizzazione necessaria per costruire il futuro in uno spirito di pace”. È l’appello lanciato da mons. Jean-Luc Brunin, vescovo di Le Havre, nonché presidente del Consiglio episcopale Famiglia e società, mentre la Francia sta vivendo una nuova ondata di scioperi e manifestazioni contro la “Loi Travail”, il Jobs Act francese, voluto dal governo del Presidente Francois Hollande.
Trovare una soluzione condivisa
Tutte le raffinerie sono chiuse per sciopero e la crisi dei carburanti rischia di
aggravarsi. Il vescovo Brunin – riferisce l’agenzia Sir - esorta tutti gli attori
sociali a trovare “una soluzione a questa crisi che ha un impatto sulla vita quotidiana
delle persone e delle famiglie, così come sulla vita economica portuale e sulle attività
industriali. Se dovessero continuare, questi eventi potrebbero influire sullo sviluppo
e sul futuro”.
No alla violenza: riprendere i negoziati
“La Chiesa – spiega il presule – non intende prendere posizioni sui termini del conflitto;
non spetterebbe al suo ruolo. Tuttavia, condanna ogni forma di violenza, richiama
tutte le parti a prendere coscienza della gravità della situazione e chiede un rapido
ripristino del dibattito e dei negoziati”. “Solo il dialogo sociale – conclude - può
permettere agli uni e agli altri di superare la loro particolare visione per discernere
insieme il bene comune”. (I.P.)
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