2016-05-23 16:36:00

Summit umanitario. Parolin: prevalga la forza del diritto


“La Santa Sede si impegna a contribuire al lavoro collettivo per prevenire le crisi umanitarie in cui il disarmo può svolgere un ruolo significativo nel garantire una coesistenza pacifica tra le nazioni, così come la coesione sociale al loro interno”. E’ questo il cuore dell’intervento del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, alla prima delle due giornate del Summit umanitario mondiale, aperto oggi a Istanbul dal presidente turco Erdogan. Da Istanbul, Francesca Sabatinelli:

Lavorare senza sosta al fianco dei governi, della società civile e tutte le persone di buona volontà per promuovere il disarmo per la prevenzione dei conflitti, per costruire una pace duratura. Promuovere attraverso la "diplomazia formale e informale", una cultura di pace, il pieno rispetto della dignità umana, costruita anche sul dialogo interreligioso, partendo dal presupposto che le religioni devono essere una forza positiva nella prevenzione e porre fine ai conflitti. Sono alcuni degli impegni che la Santa Sede si è assunta oggi intervenendo al Summit umanitario mondiale dell’Onu a Istanbul. A prendere la parola il capo delegazione, il segretario di stato cardinale Pietro Parolin, che alle migliaia di delegati di governi di organizzazioni umanitarie ha ribadito come la Santa Sede sia fermamente convinta della “natura fondamentalmente disumana della guerra e della necessità urgente di prevenire e porre fine ai conflitti armati e la violenza tra i popoli e gli Stati, in modo che sia rispettoso dei principi etici comuni che legano tutti i membri della umana famiglia e costituiscono la base per tutte le azioni umane o umanitarie”. A far parte della Delegazione anche mons. Silvano Maria Tomasi:

“Si punta a prevenire, a creare una mentalità che accetti l’idea di prevenzione. Del resto, la Santa Sede si è impegnata a eliminare le bombe a grappolo, a eliminare le mine antipersona, a dire che l’arma atomica moralmente non si può giustificare”.

Non c’è mai stata una violazione così sistematica del diritto umanitario con tanta e tale impunità come in questo momento - è la conclusione - per cui è quanto mai necessario rinforzare l’esigenza che è la “forza del diritto che deve prevalere e non il diritto della forza”.








All the contents on this site are copyrighted ©.