2016-05-23 15:00:00

Siria: ennesimo attentato nel quartiere cristiano di Qamishli


E' di almeno tre morti e un numero finora imprecisato di feriti il bilancio dell'attentato terroristico compiuto nella tarda serata di sabato scorso nel centro di Qamishli, seconda città della provincia siriana nord-orientale di Hassakè. A essere colpita ancora una volta da morte e devastazione è stata la via conosciuta come “Miami street” (dal nome del ristorante che ospita), nel quartiere Wusta, abitato in maggioranza da cristiani. “Le tre vittime” riferisce all'agenzia Fides abuna Hanna, dell'arcidiocesi siro-cattolica di Hassakè-Nisibi “sono tre cristiani siri: si tratta di Abdulmehis Lahdo, Karam Sacid Samcun and Tuma Yusuf Eliyo”. Secondo i racconti dei sopravvissuti, un commando composto da almeno 3 attentatori avrebbe seminato terrore sparando e lanciando ordigni nella via, animata dal traffico del sabato sera. Alcune ricostruzioni, ancora da verificare, parlano anche di attentatori suicidi che si sarebbero fatti esplodere.

L'attentato non è stato rivendicato: sospetti sull'Is
I media ufficiali del governo siriano attribuiscono l'attentato ai gruppi jihadisti come il sedicente Stato Islamico. Ma fonti locali indipendenti fanno notare che nella zona di Qamishli le tensioni recenti hanno portato a scontri armati tra l'esercito governativo e le milizie curde, che mirano a controllare e affermare la propria egemonia su tutta l'area.

Nei mesi precedenti, altri due attentati con vittime nello stesso quartiere
Nella stessa zona di Qamishli, lo scorso 20 dicembre, gli attentati contro due ristoranti appartenenti a proprietari cristiani avevano provocato la morte di 13 cristiani e 6 musulmani. Poi, lo scorso 24 gennaio, un altro attentato nella “Miami Street” aveva causato tre morti e 10 feriti. “E' un altro dei fattori inquietanti di questa guerra: c'è il terrorismo, ma a volte non sappiamo chi davvero ci terrorizza” aveva detto in quell'occasione a Fides l'arcivescovo Jacques Behnan Hindo, a capo dell'arcieparchia siro-cattolica di Hassakè-Nisibi. (G.V.)








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