“L’incontro avvicina, le idee allontanano”: si esprime così mons. Georges Pontier, presidente della Conferenza episcopale francese (Cef), dopo aver fatto visita alla così detta “giungla di Calais”, la baraccopoli in cui alloggiano migliaia di migranti provenienti soprattutto da Siria, Afghanistan e Sudan. In un’intervista pubblicata sul sito della Cef, il presule sottolinea l’importanza dell’accompagnamento cristiano nello sviluppo di un nuovo progetto di vita per i migranti.
Aprirsi all’accoglienza
Racconta, mons. Pontier, le testimonianze dei volontari che hanno visto la propria
vita trasformata dall’incontro con gli immigrati bisognosi “di una mano tesa, di un
sorriso, di una ricarica telefonica, di un aiuto per compilare i moduli burocratici”.
Passati “dalla paura all’amicizia o, per lo meno, ad uno sguardo di benevolenza”,
i volontari hanno spiegato come le loro vite siano state modificate da questa esperienza.
Per questo, il presule ribadisce: “Voglio dire ai cattolici che l’incontro avvicina,
mentre le idee allontanano”. Di qui, il richiamo a “cercare, ad osare l’esperienza
dell’accoglienza, del sorriso, dell’apertura”.
Aiutare i migranti a sviluppare progetti per il futuro
Rivolgendosi, poi, ai migranti, il presule li incoraggia a non pensare di abbandonare
per sempre i loro Paesi d’origine, perché “non è facile lasciare la propria cultura”
e “l’Europa non è l’Eldorado”. Di qui, l’appello ai cristiani affinché accompagnino
i profughi nello sviluppo di nuovi progetti, ad esempio “piccoli ristoranti o negozi
di alimentari”, perché la mancanza di un progetto, e quindi di una prospettiva futura,
“è la cosa peggiore, è disumanizzante”.
La delegazione della Cef
Insieme a mons. Pontier, hanno visitato la così detta “giungla di Calais” mons. Jean-Paul
Jaeger, vescovo di Arras; mons. Jacques Blaquart, vescovo di Orleans e presidente
del Consiglio della solidarietà; mons. Renauld Dinechin, vescovo di Soissons e responsabile
della Pastorale per i migranti. Ad accompagnarli anche mons. Olivier Ribadeau Dumas,
segretario generale della Cef, e suor Christine Kohler, membro del Servizio nazionale
per la Pastorale dei migranti e itineranti. (I.P.)
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