Migliorare l'accesso alle cure per i bambini affetti da Aids. È questo lo scopo che ha visto il Pontificio Consiglio Giustizia e pace ospitare un nuovo incontro in Vaticano, oggi edomani, dopo quello di un mese fa con specialisti di vari settori e rappresentanti istituzionali, allo scopo di individuare risposte efficaci a questo drammatico problema. L’incontro è stato aperto dal cardinale Peter Turkson. Il servizio di Alessandro De Carolis:
“L’assistenza sanitaria non è un diritto di tutti”, ma un “privilegio per pochi”. Papa Francesco lo aveva ribadito pochi giorni fa ricevendo i “Medici con l’Africa – CUAMM”.
È una realtà “triste” ma bisogna trovare subito delle risposte, ripete il cardinale Turkson riferendosi ai bambini affetti da Hiv e guardando gli esperti di varie parti del mondo che lo ascoltano nella sala conferenze della Casina Pio IV – rappresentanti di governi, membri del Fondo globale per la lotta all’Aids dell’Onu, delegati di case farmaceutiche e del settore diagnostico, leader religiosi.
Malattie letali
Obiettivo che accomuna i presenti è quello di non
lasciare al mercato di decidere chi vive e chi muore, come nel caso delle cure per
l’Aids, ma anche per la tubercolosi e la malaria, purtroppo ancora letali in molti
Paesi poveri. Il cardinale Turkson fissa tre punti come bussola per il lavoro da portare
a termine.
Tre punti
Primo, riaffermare i valori spirituali che ispirano
il lavoro di quegli organismi impegnati ad assicurare migliori trattamenti ai bambini
sieropositivi e sostegno alle loro famiglie. Secondo punto, stilare una “tabella di
marcia ambiziosa” sull’applicazione di questi trattamenti da presentare alla riunione
ad alto livello che si terrà a New York proprio sul tema della lotta all’Aids. Come
terzo punto, il presidente di Giustizia e Pace chiede di definire la coalizione di
partner che sarà impegnata a realizzare la strategia di un migliore accesso ai farmaci
per i bimbi colpiti dal virus.
Politica e scienza collaborino
“L’accesso all'assistenza sanitaria, al trattamento
e alle medicine rimane ancora un 'sogno' per troppi”, ripete di nuovo il cardinale
Turkson, citando quanto detto da Papa Francesco alla precedente riunione, e cioè che
“non c'è vita umana che sia qualitativamente più importante di un’altra”. Ciò che
serve, indica, “è un dialogo sincero e aperto, con la collaborazione responsabile
da parte di tutti: autorità politiche, comunità scientifica, mondo degli affari e
società civile”. Gli esempi positivi, conclude, “non mancano” e “dimostrano che una
vera e propria cooperazione tra politica, scienza e imprese può ottenere risultati
significativi”.
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