Sono almeno 12 le vittime e 25 i feriti di un terribile attacco perpetrato questa mattina all’alba dai jihadisti del sedicente Stato islamico a un impianto per la produzione di gas naturale che si trova nella cittadina irachena di Taji, circa 20 km a nord della capitale Baghdad.
Il commando di terroristi era formato da 8 kamikaze
Questa la dinamica dei fatti ricostruita dalle autorità
irachene che intervenendo sul posto hanno evitato che i miliziani occupassero completamente
l’impianto: un’autobomba con a bordo due kamikaze è esplosa all’entrata del sito,
consentendo l’ingresso nella struttura di altri sei attentatori suicidi. Sono stati
dati alle fiamme anche due depositi di gas e l’incendio si è in seguito propagato
agli edifici circostanti.
In Iraq il califfato controlla ancora vaste aree nord-occidentali
Si stanno intensificando, secondo le autorità locali,
le azioni dell’Is che nonostante le perdite sul campo di battaglia, controlla ancora
significative porzioni di territorio nel nord e nell’ovest dell’Iraq, compresa la
città di Mosul che i terroristi considerano la capitale irachena del Califfato. Negli
ultimi giorni, infatti, un centinaio di persone sono rimaste uccise in una serie di
attacchi a Baghdad e in altre zone del Paese.
In Siria esercito riconquista ospedale di Al Asad
Intanto, in Siria, l’esercito regolare ha strappato
all’Is il controllo dell’ospedale di Al Asad nella provincia di Deir Ezzor – quasi
interamente sotto il dominio dei miliziani – dopo un lungo confronto armato che è
costato la vita a 35 soldati e 24 jihadisti. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per
i diritti umani. (R.B.)
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