2016-05-15 14:42:00

Festa dei Popoli: 50 etnie per l'"unità rispettando la diversità"


La pace è possibile rispettando le diversità. Con questo augurio al Regina Caeli di Piazza San Pietro Papa Francesco ha voluto raggiungere la “Festa dei popoli” che si svolge oggi a Piazza San Giovanni  in Laterano. Organizzata dall’Ufficio per la Pastorale dei Migranti del Vicariato di Roma, la manifestazione ha avuto come momento centrale la Messa presieduta nella piazza da mons. Guerino di Tora. Ascoltiamo le parole del Papa nel servizio di Michele Raviart:

"Saluto in modo particolare tutti coloro che partecipano nella giornata odierna alla “Festa dei Popoli”, nel 25.mo anniversario, che si svolge in Piazza San Giovanni in Laterano. Che questa festa, segno di unità e della diversità delle culture, ci aiuti a capire che il cammino verso la pace è questo: fare l’unità, rispettando le diversità".

Una diversità composta da oltre 50 etnie, che animeranno con le loro culture piazza San Giovanni, con animazioni, stand, concerti e prodotti tipici. Il messaggio è quello di testimoniare un percorso di integrazione e di unità all’interno della città di Roma, di cui si sentono parte. Ma ascoltiamo cosa vuol dire per queste comunità partecipare alla “Festa dei Popoli”:

R. – Sono della Nigeria. E’ un grande giorno per noi nigeriani. Siamo ben integrati a Roma e ringraziamo anche il popolo italiano che ci ha accolto.

R. – Noi siamo del Guatemala. Questo Anno della Misericordia è una cosa importantissima sia sotto il profilo spirituale che riguardo proprio all’accoglienza delle persone provenienti da diversi Paesi.

R. – Siamo venuti dalle Filippine. Per noi questo significa presentare il nostro Paese e le nostre tradizioni, insieme con gli altri migranti.

R. – Noi siamo una comunità ucraina…

D. – Incontrare le altre comunità cosa significa per voi?

R. – E’ sempre arricchirsi! Quando incontriamo culture diversi – anche i nostri vicini polacchi sono qui vicino, anche i romeni – abbiamo un'occasione di incontrare le culture e quindi di conoscerle meglio, perché dall’Ucraina non si vede proprio così bene…

Nata per iniziativa degli Scalabriniani 25 anni fa, la “Festa dei Popoli” è diventata un momento di unione per la diocesi di Roma, soprattutto nell’Anno della Misericordia. Come spiega mons. Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale delle migrazioni:

"La 'Festa dei Popoli' è una occasione importante per incontrarsi, per conoscersi, per entrare in rapporto. Io credo molto in questa Festa: fa lavorare i laici fra di loro, mettere in contatto i sacerdoti e soprattutto rende visibile la realtà dell’immigrazione: non il 'problema' dell’immigrazione ma la realtà dell’immigrazione, che è bella, che ha le sue sfaccettature, complesse, complicate, ma anche belle. Per comunicare è importante farsi vedere in una modalità che tante volte non viene narrata: mostrare il volto bello dei migranti, ma che è quello reale e non quello che tante volte viene trasmesso".








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