Un discreto numero di sfollati cristiani assiri, caldei e siri, rifugiatisi nella città di Dohuk dopo che i loro villaggi sono stati conquistati dai jihadisti dell'autoproclamato Stato Islamico (Daesh), negli ultimi giorni sono stati costretti a sottoscrivere una petizione a sostegno della proclamazione di uno Stato curdo indipendente nel Kurdistan iracheno. Lo riferiscono fonti locali, riprese dall'agenzia Fides. Il sito ankawa.com. pubblica anche un fac-simile del modulo di raccolta delle firme, con tanto di spazi per registrare il documento di identità e il numero del cellulare.
I curdi vogliono che la Provincia di Ninive entri nella regione autonoma
del Kurdistan
La petizione, rivolta al governo della regione autonoma del Kurdistan iracheno, è
articolata in quattro punti: oltre ad affermare il sostegno dovuto alle milizie curde
Peshmerga e a Masud Barzani, Presidente della regione autonoma del Kurdistan, chiede
ai curdi di accelerare la liberazione di Mosul dalle forze jihadiste e prefigura la
trasformazione della Provincia di Ninive (con capitale Mosul) in regione autonoma
all'interno del Kurdistan iracheno, trasformato di fatto in Stato curdo indipendente.
Le richieste della petizione aumentano le divisioni e minano la coesistenza
pacifica
La notizia della petizione fatta firmare ai cristiani sfollati di Dohuk ha provocato
reazioni allarmate anche tra rappresentanti di sigle politiche sostenute da militanti
caldei, siri e assiri. Il politico cristiano Imad Youkhana, esponente dell'Assyrian
Democratic Movement (Zowaa) e membro del Parlamento iracheno, ha sollecitato le autorità
della regione autonoma del Kurdistan iracheno a aprire una “indagine urgente” per
chiarire chi ha ispirato e organizzato la raccolta delle firme, sottolineando che
le richieste della petizione, nel grave momento vissuto in tutta la regione, contribuiscono
ad aumentare la divisione e a minare ulteriormente la coesistenza pacifica tra le
diverse componenti della nazione irachena.
La petizione lascia intravedere interessi e progetti politici
Mentre Mosul e buona parte della Piana di Ninive rimangono sotto il controllo dei
jihadisti del Daesh, la vicenda della petizione fatta firmare anche ai cristiani sfollati
a Dohuk lascia intravedere interessi e progetti politici che potrebbero puntare a
una frammentazione del territorio nazionale iracheno, se e quando la regione di Mosul
verrà sottratta ai miliziani dell'autoproclamato Califfato Islamico. (G.V.)
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