2016-05-13 08:15:00

Siria: ucciso in un raid un capo Hezbollah, accuse contro Israele


Il capo delle operazioni militari degli Hezbollah in Siria è stato ucciso in un bombardamento che secondo le prime informazioni, ancora tutte da confermare, sarebbe stato condotto dall’aviazione israeliana. Intanto è emergenza umanitaria nella città assediata di Deraya, dove è stato impedito l’ingresso di un convoglio umanitario dell’Onu. Per tutti i dettagli sentiamo il servizio di Marco Guerra:

Una grande esplosione in una base militare vicino all’aeroporto di Damasco ha ucciso Mustafa Badreddine, uno dei massimi vertici degli Hezbollah, considerato dagli Usa come il responsabile delle operazioni militari in Siria del gruppo politico libanese sostenuto dall’Iran che combatte a fianco delle truppe di Damasco. Un'emittente libanese vicina agli Hezbollah ha riferito che sarebbe morto in un raid aereo israeliano, ma la notizia aspetta ancora conferme ufficiali. Ad ogni modo si tratta del più grande colpo contro l’organizzazione sciita sin dall’uccisione del suo capo militare nel 2008, sostituito proprio da Badreddine.

Intanto si segnalano combattimenti in diverse zone del Paese. Almeno 28 miliziani dell’Is sono morti nelle ultime 48. Ucciso da un cecchino un soldato russo a Palmira. Amnesty International parla di crimini di guerra riferendosi a bombardamenti indiscriminati dei ribelli sulla zona nord di Aleppo. A Deraya, invece, è stato impedito l'ingresso agli aiuti umanitari dell'Onu. La Croce Rossa ha chiesto con urgenza alle autorità di garantire l’eccesso agli operatori nella città assediata dalle forze di Damasco dal 2012. E al dramma dei profughi siriani nel sud della Turchia si aggiunge l’orrore della violenza sui bambini. La protezione civile turca ha denunciato almeno 30 casi di abusi sessuali nel campo di Nizip. 








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