2016-05-12 14:56:00

Giochi Paralimpici 2016: Casa Italia in una parrocchia di Rio


Casa Italia Paralimpica per la prima volta ospitata da una comunità parrocchiale. Accadrà il prossimo settembre, a Rio de Janeiro, alla XV edizione di Giochi Paralimpici, dal 7 al 18 settembre, grazie a una intuizione del Comitato italiano paralimpico, con la collaborazione del cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura. La presentazione oggi, in Sala Stampa Vaticana. Francesca Sabatinelli:

Saranno 95 gli atleti italiani presenti a Rio, il 90% dei quali con disabilità fisica, il restante con disabilità sensoriale e, in un caso, con disabilità intellettiva. Ed è per loro, e per i loro accompagnatori, che è stata pensata e progettata una Casa Italia per la prima volta all’interno di una parrocchia, nella Parroqua Imaculada Concepciona di Rio, su ispirazione del Presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Luca Pancalli, del cardinale Orani Joao Tempesta, arcivescovo di Rio, e con la collaborazione del Pontificio Consiglio della Cultura. Sarà questo un modo, ha detto il presidente del dicastero, il cardinale Ravasi, spiegandone il coinvolgimento, per sugellare l’idea che lo sport come la musica sono due linguaggi universali e due modi per comunicare fondamentali:

“Nella sua genesi lo sport ha una dimensione di tipo sacrale. Non dimentichiamo mai, per esempio, il mondo greco, il mondo classico che ha sempre connesso gli esperimenti di tipo sportivo di allora, l’aspetto agonistico con l’aspetto cultico e anche, per altri aspetti, con la dimensione poetica. Pensiamo cosa vogliono dire le Olimpiche di Pindaro, che univano la gara sportiva con il rito legato ad Olimpia ma, al tempo stesso, anche con la bellezza e lo splendore della poesia.”

Il porporato ha quindi citato lo scrittore Ignazio Silone, per ribadire che ‘l’uomo non esiste veramente che nella lotta contro i propri limiti’:

“Lo sport autentico, come in genere anche la poesia, l’arte, è il tentativo di superare il finito, il limitato, il contingente, il caduco, di tentare l’infinito. Infatti, nello sport c’è sempre questa tensione verso un oltre, verso una creatività che supera le frontiere, il limite. E se questo è vero per le Olimpiadi, lo è in maniera ancora più emblematica, più potente, più creativa per quanto riguarda proprio le paralimpiadi”.

Casa Italia ospiterà serate a tema, anche sotto il profilo culinario, grazie alla volontaria collaborazione di Chef Rubio. Non sarà pregiudicata l’attività della parrocchia, ha spiegato Luca Pancalli, che per l'intero periodo funzionerà regolarmente. Creare lì Casa Italia, ha poi precisato Pancalli, è stata un’idea nata dal desiderio di voler lasciare un segno tangibile sul territorio brasiliano, come strutture sportive nelle favelas e a disposizione dei ragazzi disabili del Brasile:

“Differentemente rispetto al passato, non abbiamo voluto scegliere delle location private, circoli sportivi o quant’altro. Abbiamo voluto immaginare una Casa Italia, se volete seguendo i valori che il Santo Padre con il Giubileo della Misericordia ci ha voluto comunicare, molto più attenta alla sostanza che alla forma, una Casa Italia per i nostri atleti, per celebrare le loro medaglie, ma nello stesso tempo per comunicare quelli che sono i nostri valori, e che potesse lasciare alla città di Rio de Janeiro un segno tangibile del nostro passaggio”.

All’apertura dei giochi Olimpici, ha annunciato mons. Melchor Sanchez de Toca, ex-pentatleta, e oggi sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura, ci sarà una delegazione vaticana mentre, per l’occasione, l’atleta Martina Caironi, portabandiera per l’Italia alla cerimonia di inaugurazione delle Paralimpiadi ha lanciato  l’hashtag Joinus4rio2016.








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