2016-05-10 10:11:00

Quasi un'autobiografia il libro: "Gli anni oscuri di Bergoglio"


È nelle librerie “Gli anni oscuri di Bergoglio – Una storia sorprendente”, edito da Àncora Editrice. Il libro è la traduzione italiana di Antonio De Luca della biografia scritta dai giornalisti argentini Javier Cámara e Sebastián Pfaffen, in cui il Papa parla in prima persona. Al microfono di Elisa Sartarelli, il curatore della versione italiana, don Luis Escalante:

R. – “Gli anni oscuri di Bergoglio” diventa un libro importante, perché nella genesi del libro si può comprovare l’interesse di Papa Bergoglio a partecipare. Àncora, la casa editrice, ha voluto mettere questo come titolo, perché evidentemente la ragione dell’interesse di Papa Bergoglio è quella di chiarificare o di dare una versione ufficiale di quel periodo, soprattutto di quei due anni nei quali i suoi stessi confratelli gesuiti lo mettono in un certo esilio a Cordoba. Certamente gli anni oscuri riguardano quei due anni. Questo volume è soprattutto frutto degli otto mesi di lavoro dei giornalisti da quando si sono messi all’opera dopo essere stati contattati dal Papa, che si interessa molto, passa tante ore di conversazioni telefoniche, scambi di mail, e lui “fa memoria”. Perciò si può dire che questo libro è quasi un’autobiografia scritta a sei mani.

D. – Cosa l’ha spinta a far conoscere questa biografia anche in Italia?

R. – In quegli anni anche io era a Cordoba, ero seminarista. Mi ricordavo di alcuni miei compagni che si confessavano con questo padre Jorge Bergoglio nella residenza maggiore del centro città. Evidentemente quel ricordo è rimasto nel corso degli anni. Quando Bergoglio fu eletto e promosso all’arcivescovato di Buenos Aires, diventò un personaggio essenziale per la storia ecclesiastica dell’Argentina, almeno degli ultimi 15 anni. Però si parlava poco di lui, non era un soggetto di studio come lo è adesso. Quando ho saputo di questo libro nella versione argentina, ho fatto in modo di farmelo mandare. Mi sono detto: “Questo libro è valido”, perciò ho pensato che con il tempo sarebbe potuto diventare una fonte essenziale della ricerca. Ho contattato gli autori che stavano cercando di diffonderlo, ma avevano il grande problema della traduzione che in Argentina costava tanto. Allora, avendo conoscenze qui in Italia, ho cercato un traduttore adatto, perfettamente bilingue che comunque ho dovuto assistere nella traduzione, perché nel libro c’erano molti regionalismi e tradurre il Papa è un impegno importante. Sicuramente nell’approccio diretto c’è un carisma enorme di contatto con la gente, però nel testo parlato per alcune cose il traduttore aveva bisogno di un’assistenza di un connazionale che potesse esprimere al meglio in italiano quello che si intendeva nel testo originale. Perciò, nell’edizione che ho curato ho aggiunto alcune note che spero non distraggano il lettore, ma che siano di aiuto per una migliore comprensione anche di tutta la storia politica della quale Bergoglio è parte importante.

D. - Del libro esiste anche una versione inglese. Sarà tradotto anche in altre lingue?

R. - Sì, già prima dell’incarico di realizzare un’edizione argentina, poi italiana, esisteva una traduzione in inglese. Ho curato l’edizione in vendita negli Stati Uniti, che è stata molto ben accolta. In questo momento si sta preparando una traduzione in francese.

D. - Questo libro è un modo per conoscere meglio il nostro Papa?

R. - Assolutamente sì! Il libro guida il lettore ad una comprensione dell’ambiente nel quale Jorge Mario Bergoglio è nato e cresciuto, l’educazione che ha ricevuto. Il lettore rimarrà con tante curiosità e affascinato dalla particolare storia dell’Argentina che spiega molto il pensiero, le sensibilità, le esperienze che sicuramente condizionano o sono il punto di partenza della personalità di Papa Francesco, che oggi tutti noi conosciamo.








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