È una condanna ferma quella che i vescovi del Paraguay ribadiscono, in una nota, per tutti i casi di abusi sui minori perpetrati da alcuni membri del clero. Riunitasi in questi giorni nella sua 210.ma Assemblea plenaria, la Conferenza episcopale del Paese (Cep) esprime il suo “immenso dolore per lo scandalo di coloro che hanno provocato gravi conseguenze sulle persone vulnerabili”. “Non accettiamo questi fatti e li condanniamo – si legge nella nota dei presuli – perché contraddicono il messaggio e la missione della Chiesa cristiana. Chiediamo perdono per quanto avvenuto”.
Verità e trasparenza, secondo quanto sancito da apposito Protocollo
Rifiutando, poi, “ogni accusa di occultamento”, i vescovi riaffermano il loro “impegno
per la verità, la trasparenza e l’azione ferma”. In tutti i casi, scrivono i presuli,
“si procederà con le indagini necessarie, nell’ambito dell’apposito Protocollo”, fino
a quando i relativi casi verranno spiegati ed i colpevoli saranno severamente puniti
di conseguenza”. Il Protocollo stabilisce, infatti, indicazioni precise sulle procedure
da avviare per le denunce di abusi contro i minori secondo la normativa dettata dalla
Sede Apostolica, e per elaborare il rapporto delle indagini che sarà poi opportunamente
inviato alla Congregazione per la Dottrina della Fede.
Vicinanza alle vittime
Quindi, rivolgendosi ai mass-media, la Cep esprime apprezzamento per coloro che svolgono
il proprio ruolo “nella formazione dell’opinione pubblica” che “ha il diritto di ricevere
informazioni veritiere, responsabili ed imparziali”. Infine, manifestando “vicinanza
a coloro che sono stati colpiti da questi gravi crimini” ed “assumendosi la responsabilità
di Pastori”, i vescovi si impegnano a “lottare risolutamente per prevenire simili
atti che producono danni incalcolabili per tutti coloro che confidano nella Chiesa
e nei suoi pastori”. (I.P.)
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