2016-05-09 13:09:00

Giornata vittime terrorismo. Fioroni: riesaminare vicenda Moro


Oggi Giornata in ricordo delle vittime del terrorismo e delle stragi. Alla Camera celebrazione alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, mentre a via Caetani e a Torrita Tiberina è stato ricordato Aldo Moro. ll servizio di Alessandro Guarasci:

La Giornata del ricordo del vittime coincide con l’anniversario della morte di Aldo Moro. A Montecitorio, presente il capo dello Stato, Mattarella, subito dopo le testimonianze dei parenti delle vittime è intervenuta la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha ricordato come “per onorare chi ha sacrificato la propria vita bisogna rendere le Istituzioni e la politica sempre più pulite e sobrie”:

"Bisogna combattere senza incertezze la corruzione, l'illegalità, il malaffare e bisogna dare voce ai tanti italiani che in modo onesto e generoso fanno politica, si impegnano nel volontariato, si occupano di tutelare i beni comuni della nostra società. Non siamo tutti uguali". 

La lotta alla violenza politica passa anche per i giovani. Infatti, questa mattina sono state premiate scuole e ragazzi che hanno realizzato lavori sugli anni del terrorismo. Poco prima, il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha deposto una corona a Via Caetani dove fu trovato il corpo di Aldo, mentre il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pregato sulla tomba dello statista Dc a Torrita Tiberina. Ma cosa rimane della sua politica? Giuseppe Fioroni, presidente della Commissione d’inchiesta sul caso Moro:

R. – Rimane la convinzione che Moro sia stato il più grande statista italiano, che ha saputo cogliere i segni dei tempi, che aveva avviato quel processo di cambiamento e di innovazione per portare l’Italia a una democrazia integrale – noi abbiamo detto “matura” – o dell’alternanza, 38 anni fa. E che la sua morte ha impedito quel percorso e ha fatto perdere decenni all’Italia. Il futuro del nostro Paese e dei nostri figli sarebbe stato diverso.

D. – Lei più di qualche volta ha detto che ci sono molti lati oscuri nel rapimento e nella sua uccisione. Verso quali direzioni bisogna ancora indagare, secondo lei?

R. – Noi stiamo cercando di ricostruire le ragioni per le quali chi poteva sapere non ha voluto sapere, e chi poteva aiutare a liberare Aldo Moro non ci ha aiutato a liberarlo. La pista dei terroristi tedeschi, la pista dell’ndrangheta, i rapporti con l’Organizzazione per la liberazione della Palestina. C’è ancora una verità che va illuminata. 








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