“Di fronte alla realtà occorrono proposte, non promesse”: scrive così mons. Oscar Campos Contreras, vescovo della diocesi messicana di Tehuantepec, in un messaggio diffuso in vista delle elezioni federali che si terranno nello Stato di Oaxaca, il 5 giugno. Nel sottolineare “le gravi situazioni sociali che rabbuiano la vita e la speranza della comunità” locale, il presule auspica che il processo elettorale non sia “un momento per offrire promesse in cambio di voti”, bensì “un’opportunità per crescere nella responsabilità civica di partecipare, con sempre maggiore consapevolezza, alla costruzione di una società capace di vivere in armonia, rispetto e giustizia”.
Non rassegnarsi al male, ma ricostruire la società con i valori umani
In tale contesto, mons. Campos segnala le principali
urgenze da affrontare: il clima di crescente insicurezza e violenza, alimentato da
“sequestri di persona, estorsioni, omicidi” che “spaventano la popolazione e la rendono
diffidente nei confronti delle istituzioni”, incoraggiando “una cultura del disprezzo
della vita in tutte le sue fasi”, per di più imposta “come se fosse una cosa naturale”.
Per questo, senza “rassegnarsi a vivere in ginocchio di fronte al male”, il presule
ribadisce che “oggi più che mai è essenziale rafforzare i valori umani e ricostruire
il tessuto sociale danneggiato dal crimine organizzato, diffuso in tutti gli ambiti”
della società.
Politica sia vocazione al servizio della comunità
Il vescovo di Tehuantepec punta poi il dito contro
“la corruzione e l’impunità che vanno di pari passo con quanto appena detto, perché
la mancanza di uno Stato di diritto permette che la legge del più forte o del più
furbo prevalga sul bene comune di tutti”. In tal modo, la politica cessa di essere
“l’espressione di una vera vocazione al servizio della comunità”, mentre spesso si
riscontra “una cattiva gestione delle risorse pubbliche”. Per questo il presule invoca
“una reale trasparenza” nel settore politico ed amministrativo.
Allarme povertà e disoccupazione. Giovani vittime del narcotraffico
Altro punto dolente evidenziato da mons. Campos riguarda
la povertà e la disoccupazione che – spiega – “sono un terreno fertile per la violenza,
il deterioramento della vita familiare e la frustrazione dei giovani”. Nel ricordare
che il 67 per cento della popolazione locale patisce alti livelli di indigenza, il
vescovo raccomanda alle istituzioni di creare posti di lavoro a salario adeguato,
anche per arginare il fenomeno della migrazione a scopo occupazionale che “disintegra
le famiglie ed altera i valori culturali della popolazione, soprattutto fra i giovani,
i quali finiscono per vedere nella droga e nel narcotraffico un modo facile per guadagnare”.
Ripartire da un’istruzione di qualità per garantire sviluppo umano
Essenziale inoltre, scrive ancora mons. Campos, è
puntare su un’istruzione di qualità che garantisca uno sviluppo umano adeguato, basato
su valori fondamentali. Offrire ai giovani di oggi un futuro da ignoranti, afferma
il presule, “è un atto criminale”, perché “con l’ignoranza non si ottiene alcun profitto
politico, economico o sociale”.
Educare alla pace e alla convivenza
Infine, mons. Campos, suggerisce alcune proposte per
ottenere “un reale miglioramento nella vita delle persone e dei popoli” e “superare
il crescente malcontento sociale”: affrontare i conflitti sociali impegnandosi per
la pace e tutelando la vita, la dignità ed i diritti fondamentali dell’essere umano;
promuovere la cultura del dialogo come “via privilegiata” per contribuire al bene
comune; sostenere la comunità nella gestione e partecipazione alla vita pubblica;
prevenire la violenza, “malattia endemica” che richiede “misure preventive”, come
una maggiore attenzione per famiglia, la scuola ed i giovani, e l’educazione alla
pace ed alla convivenza. “Non abbiate paura di servire con onestà, generosità ed efficacia
– conclude mons. Campos, rivolgendosi ai candidati delle prossime elezioni – Questo
è quello che la gente chiede e di cui ha bisogno”. (I.P.)
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