Il mondo arabo è minacciato nella sua stessa esistenza da "identità assassine", e le crisi e le guerre che sconvolgono l'intera regione hanno le loro radici profonde nelle “contrapposizioni regionali” e nelle “politiche internazionali". Così i vescovi maroniti, riuniti nella sede patriarcale di Bkerkè per la loro assemblea mensile, hanno per l'ennesima volta richiamato nel loro incontro la dimensione globale e i fattori esterni che continuano ad alimentare le guerre e le tragedie umanitarie in tutto il Medio Oriente.
Il pericolo della frammentazione su base settaria
Nella riunione, svoltasi mercoledì scorso sotto la presidenza del Patriarca Boutros
Bechara Rai - riferisce l'agenzia Fides - i vescovi maroniti hanno riaffermato che
l'elezione del Presidente della Repubblica – carica vacante da quasi due anni, a causa
dei veti incrociati delle forze politiche – è “indispensabile per preservare l'identità
costituzionale libanese”, e hanno anche messo in guardia dal pericolo della frammentazione
su base settaria che inevitabilmente stravolgerà l'attuale fisionomia delle nazioni
arabe, se si continua a privilegiare la strategia del " ferro e fuoco” piuttosto che
la scelta del dialogo.
Portare a termine le indagini sui casi di corruzione
Nel loro incontro – si legge nel comunicato finale ripreso dalla Fides - i vescovi
maroniti hanno anche commentato positivamente i recenti provvedimenti che prefigurano
la chiusura delle “case di prostituzione”, e hanno chiesto che le indagini aperte
negli ultimi tempi su casi di corruzione siano portate a termine, visto che anche
gli scandali contribuiscono a far apparire il Libano come “una nave senza timone".
(G.V.)
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