2016-05-06 12:53:00

Parolin alle nuove Guardie Svizzere: siate testimoni di Cristo


In un clima di gioia per il solenne Giuramento di 23 nuove guardie svizzere pontificie, questo pomeriggio nel Cortile San Damaso del Palazzo Apostolico, è stata celebrata questa mattina dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, la Santa Messa animata dal Cäcilienchor di Netstal presso l'Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro. A seguire, la cerimonia di commemorazione del caduti con conferimento delle onorificenze nel Cortile d’Onore del Quartiere Svizzero. In una foto pubblicata sull'account "Franciscus" di Instagram, il Papa scrive: "Care Guardie Svizzere, non dimenticate che il Signore cammina con voi". Il servizio di Roberta Barbi:

La gioia dell’incontro con Gesù è una gioia profonda e duratura, una gioia che ci accompagna, ci dona la forza per affrontare le difficoltà e il coraggio di annunciare il Vangelo con la nostra vita. È la vocazione di ogni battezzato – sottolinea il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin nell’omelia di oggi – essere testimone di Cristo ogni giorno, nella concretezza della propria esistenza, un augurio che in questa giornata di festa è rivolto in particolare alle nuove guardie, affinché rafforzate dai doni dello Spirito e sostenute dalla fede, proseguano nel loro servizio al Papa:

“Siate testimoni di Cristo – qui a Roma, nella vostra patria Svizzera e dovunque andiate – e in un mondo che desidera la luce e la vita ma non ha spesso il coraggio di accoglierla, in mezzo ai giovani vostri coetanei, i quali sono affamati di senso e pienezza, perché possiate dire loro che vale la pena proporsi cose grandi e belle, pur comportando impegno e dedizione ed essendo accompagnate da qualche fatica”.

Un compito non sempre facile, quello della testimonianza, che richiede fedeltà e va incontro alla fatica, a volte estrema come nel caso di San Paolo o delle persecuzioni contro i cristiani che si perpetuano ancora nel nostro tempo. Il pensiero va alle 147 guardie che durante il Sacco di Roma del 1527 donarono la propria vita in difesa del Successore di Pietro: eroi che rappresentano un esempio da seguire senza indugiare, come evidenzia ancora il porporato:

“Care guardie, non aspettate. Cominciate già oggi a testimoniare – con la vostra fedeltà nel servizio quotidiano per il Santo Padre, con la vostra fraternità e con i buoni rapporti tra voi, con il vostro esempio nella fede – che il Signore è vivo, ha compassione ed è misericordioso, che si avvicina agli uomini, che vuole donare pace, gioia e vera pienezza per guarire ogni ferita”.

Ogni persona è anche chiamata a riconoscere e amare Dio per essere con Lui per sempre: in una parola, è chiamata alla felicità e per raggiungere questa ognuno si fa partecipe del disegno, si fa strumento nelle Sue mani, come la piccola matita di cui parlava Madre Teresa o come i Santi Patroni delle guardie svizzere: San Martino, San Sebastiano e San Nicola della Flüe che come soldati o vescovi, guardie e martiri, padri di famiglia, eremiti o consiglieri di pace hanno seguito il Signore ovunque li abbia condotti, come ricorda il card. Parolin:

“Guardiamo, infine, ai vostri Santi Patroni che oggi, al momento del giuramento, con la mano destra alzata verso il Cielo, invocherete di assistervi sempre nell’adempiere ciò che promettete. I loro cuori erano colmi di quella gioia del Signore, che nessuno può togliere”.








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