2016-05-06 14:25:00

Mattarella, omaggio alle vittime del sisma del '76 in Friuli


Molto intensa la visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi in Friuli in occasione del 40.mo anniversario del sisma che colpì 77 Comuni, causando la morte di 989 persone. La prima tappa del presidente è stata Gemona, cittadina simbolo del sisma, poi Venzone. Ad accompagnare Mattarella, i sindaci Paolo Urbani e Fabio Di Bernardo, la presidente della Regione, Debora Serracchiani, e l’allora commissario straordinario per il terremoto, Giuseppe Zamberletti. Il presidente ha ricordato il “miracolo della ricostruzione” sottolineando il protagonismo dei friulani, "come cittadini, come Comuni, come Regione". Il servizio di Anna Piuzzi:

Nel Friuli terremotato, “ci sono stati tanti contributi, ma quello realmente protagonista è stato quello dei friulani, come cittadini, come Comuni, come Regione”. A dirlo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Venzone, seconda tappa della sua visita friulana dopo Gemona, nel quarantennale del terremoto che colpì il Friuli, il 6 maggio del 1976.

“Oggi  – ha detto Mattarella – è un giorno di commozione in cui ricordiamo le vittime, il grande dolore. Non si può cancellare il ricordo delle distruzioni e devastazioni del terremoto. È un giorno in cui si esprime riconoscenza ai soccorritori. Qui ve ne sono alcuni. E vi sono quelli che oggi continuano il loro lavoro nell’esercito, nei Vigili del fuoco, tra i volontari. Vanno ringraziati e vanno ringraziati tutti i friulani che si sono impegnati con determinazione, coraggio, con grande dignità nella ricostruzione͙. "In quei giorni e nei successivi mesi a tutta Italia – ha proseguito Mattarella – è stato chiaro che la determinazione, la capacità di affrontare in maniera concreta e seria i gravi problemi della ricostruzione, messi anche a rischio dal secondo terremoto, è stata frutto della cultura e della mentalità dei friulani. E’ stata una grande testimonianza. Certo, intorno a loro si sono stretti tutti gli italiani, tanti da tanti Paesi stranieri, anche perché in tanti Paesi vi è una presenza di friulani, nei "Fogolars furlans". Vi è stata una presenza dello Stato, qui testimoniata da Giuseppe Zamberletti. Vi sono stati tanti contributi, ma quello realmente protagonista è stato quello dei friulani, come cittadini, come Comuni, come Regione. Un impegno che ha consentito di riportare poi Venzone come Gemona, dove sono stato poc’anzi, come tutti i Comuni colpiti, nelle condizioni in cui si trovavano prima. E’ stata una grande opera di ricostruzione. La mia presenza qui si ricollega alla vicinanza che allora lo Stato ha assicurato ai governi. Ma vuole esprimere soprattutto l’apprezzamento, l’ammirazione e la riconoscenza a tutto il Paese per quello che è stata fatto qui”. Infine, l’augurio “molto grande” e il saluto finale che Mattarella ha voluto fare ricorrendo alla lingua friulana,’ l’“Ariviòdisi”.

A Gemona, il capo dello Stato, accompagnato dal sindaco Urbani, ha reso omaggio alle 400 vittime della cittadina nel cimitero di Gemona. Ricordiamo che sono stati 989 complessivamente i morti nei 77 Comuni colpiti dal sisma. Quindi, è salito in municipio, dalla loggia ha salutato i numerosi friulani e ha passeggiato lungo Via Bini, completamente distrutta la sera del 6 maggio 1976, per poi entrare in Duomo, anch'esso ricostruito, dove è stato accolto dall'arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato.

“Un bel segno da parte del presidente della Repubblica è stato il voler iniziare la sua giornata qui da Gemona, partendo dal cimitero con questo gesto non solo di omaggio, ma anche di pietà cristiana e umana verso le vittime. Poi è venuto a vedere una delle più belle ricostruzioni: il duomo”. Così l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, dopo l’incontro con il presidente Mattarella avvenuto nel Duomo di Gemona.

E proprio ieri, nel Duomo di Gemona una Santa Messa concelebrata dai vescovi delle Diocesi gemellate con le parrocchie terremotate, oltre 80 all’indomani del sisma, aveva aperto le celebrazioni per questo 40.mo anniversario.

Nel pomeriggio, Mattarella sarà a Udine nel Palazzo della Regione, dove si terrà un Consiglio regionale straordinario e dove intitolerà l’Auditorium ad Antonio Comelli, indimenticato presidente della Regione Friuli Venezia Giulia che guidò con coraggio la ricostruzione nel post-terremoto.








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