“Tessiamo la trama della misericordia!”: con questo motto, il Consiglio per le comunicazioni della Conferenza episcopale francese (Cef) invita i fedeli a celebrare la 50.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali che ricorre domenica 8 maggio. Il motto scelto dai vescovi d’Oltralpe è legato al lancio della campagna #eMisericordia incentrata sull’uso dei social network e sulla necessità di recuperare, nel rete del web, uno sguardo misericordioso, in vista di una comunicazione migliore, più rispettosa dell’altro.
Bene, vero e utile: i criteri della condivisione sui social network
Fino a domenica prossima, dunque, sul sito dei vescovi francesi (www.eglise.catholique.fr)
e sulle reti sociali ad esso collegate, verranno ricordati i “Dieci comandamenti dei
cristiani sui social network”, redatti dal Movimento giovanile eucaristico di Rennes.
In essi, si invita soprattutto a “condividere guardare al bene, al vero ed all’utile”;
a rispettare le differenze, evitando le polemiche; a “portare uno sguardo positivo
sul mondo, perché la gioia del Vangelo va condivisa”.
No ad anatemi ed insulti
“Ascoltare, parlare, avvicinarsi gli uni agli altri, condividere le proprie convinzioni
senza anatemi ed insulti – spiega mons. Norbert Turini, presidente del Consiglio per
le comunicazioni della Cef - sono atteggiamenti necessari per vivere come un cristiano
nel mondo dei media. E questo soprattutto su Internet, dove le invettive sono numerose”.
Tecnologia è umana se parte dal cuore dell’uomo
Quindi, citando quanto scritto da Papa Francesco nel messaggio per la Giornata, intitolato
“Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo”, il presule ricorda che “e-mail,
sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non
è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno, ma il cuore
dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione. Le reti sociali
sono capaci di favorire le relazioni e di promuovere il bene della società ma possono
anche condurre ad un’ulteriore polarizzazione e divisione tra le persone e i gruppi”.
Vivere la misericordia su web e nella vita quotidiana
“L’ambiente digitale – afferma il Pontefice - è una piazza, un luogo di incontro,
dove si può accarezzare o ferire, avere una discussione proficua o un linciaggio morale”.
Di qui, l’invito di mons. Turini ad agire sui social network e nella vita quotidiana
in modo tale da “tessere una vera e propria tela della misericordia!”. (I.P.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |