Il nuovo testo di legge sulla costruzione dei luoghi di culto, allo studio da anni, è stato predisposto nella sua versione pre-definitiva, e sarà discusso dal Parlamento egiziano nelle prossime settimane, probabilmente entro il mese corrente. La bozza del testo legislativo, secondo fonti citate dalla stampa egiziana riprese dall'agenzia Fides, è stata consegnata ai vertici della Chiesa copta ortodossa nei giorni scorsi, in modo da poter ascoltare valutazioni e eventuali obiezioni sul testo provenienti dai responsabili del Patriarcato copto ortodosso. Nell'autunno 2014, erano stati i rappresentanti delle principali Chiese e comunità cristiane presenti in Egitto a inviare ai responsabili del governo egiziano un memorandum con suggerimenti e proposte, in vista di una nuova legislazione sulla costruzione di edifici per il culto cristiano sul territorio egiziano.
Chiesa vuole che i permessi siano rilasciati dalle autorità locali
L'intenzione di fondo che ispirava le proposte dei responsabili cristiani – riferì
in quell'occasione a Fides mons. Anba Antonios Aziz Mina, vescovo copto cattolico
di Guizeh – era quella di “facilitare l'applicazione di procedure snelle e chiare
che dipendano solo dalla legge, e siano sottratte a ogni tipo di arbitrio”. Secondo
le proposte presentate allora dalle Chiese presenti in Egitto, la concessione dei
permessi per la costruzione dei luoghi di culto cristiano dovrebbe essere esercitata
dalle autorità municipali locali, come accade per la costruzione di edifici privati,
senza coinvolgere i livelli provinciali o nazionali dell'apparato amministrativo.
I vincoli dell'Impero ottomano hanno impedito la costruzione di molte chiese
I vincoli burocratici che complicano la costruzione di nuove chiese risalgono in
parte al periodo ottomano. Nel 1934, il Ministero dell'interno aggiunse le cosiddette
“dieci regole”, che vietano tra l'altro di costruire nuove chiese vicino alle scuole,
ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali. In molti
casi, l'applicazione rigida di quelle regole ha impedito di costruire chiese in città
e paesi abitati dai cristiani, soprattutto nelle aree rurali dell'Alto Egitto. (G.V.)
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