A due mesi dal massacro perpetrato da un commando terrorista nella Casa di cura di Aden, dove hanno perso la vita quattro suore Missionarie della Carità insieme ad altre 12 persone, non si hanno ancora notizie certe di padre Tom Uzhunnalil, il sacerdote salesiano che si trovava nella struttura e che i terroristi hanno prelevato e portato via con loro dopo aver compiuto la strage. Nell'assenza di informazioni verificate, continuano a circolare voci sulla sua permanenza in vita.
Mons. Hinder: il suo rilascio potrebbe essere imminente
“Le ultime parole, in un certo senso rassicuranti, mi sono giunte in maniera indiretta
circa dieci giorni fa. Mi è stato detto che padre Tom è vivo e che il suo ritorno
in libertà potrebbe essere imminente. Ma da allora non è successo nulla. Speriamo
e preghiamo per lui” riferisce all'agenzia Fides il vescovo Paul Hinder, vicario apostolico
per l'Arabia meridionale. Nelle trattative sono coinvolti apparati di sicurezza locali,
che continuano a seguire la vicenda con la discrezione dovuta, pur nell'assenza di
sviluppi concreti.
Continua in Yemen l'opera delle Missionarie della carità
Intanto, le suore di Madre Teresa presenti in Yemen continuano a operare nelle loro
case di Sana'a e a Hodeyda, al servizio di chi soffre di più, in un Paese ancora dilaniato
dal conflitto tra le forze armate governative e i ribelli Huthi. (G.V.)
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