Coppie sposate da almeno cinque anni che siano in grado di testimoniare la bellezza del Sacramento del Matrimonio: saranno loro a fare da “tutor” a fidanzati e neo-sposi dell’arcidiocesi di Singapore. La Commissione diocesana per la famiglia (Acf) – riferisce il sito web della Chiesa cattolica di Singapore – lancerà tale servizio pastorale nell’ultimo trimestre del 2016, denominandolo “Couple Mentor Journey” (Cmj).
Un progetto a due dimensioni
“I giovani – spiega Caroline Theseira, coordinatrice
del progetto – avvertono la necessità di avere modelli di riferimento a causa del
divario che riscontrano tra la preparazione al matrimonio” e la vita coniugale vera
e propria. Due, dunque, le dimensioni di tale servizio: la prima si concentrerà sul
percorso matrimoniale, offrendo un supporto concreto davanti ad eventuali problemi
pratici. La seconda, invece, sarà dedicata alla formazione dottrinale della coppia,
attraverso l’analisi di video formativi sul Sacramento del Matrimonio, la teologia
del corpo e la psicologia dei rapporti interpersonali.
Aiutare le coppie a comunicare
Il programma prevede anche consulenze psicologiche
specifiche per aiutare le giovani coppie a capirsi ed a comunicare meglio. “L’Acf
– spiega John Hui, presidente dell’organismo – pensa ad una Chiesa in cui le coppie
con esperienza possano condividere le gioie e le difficoltà della vita coniugale con
altri sposi e con i fidanzati, ispirandoli con esperienze di vita e di Vangelo, così
da accompagnarli nel loro percorso, in amicizia”.
Papa Francesco: imparare ad amare qualcuno non si improvvisa
Il servizio pensato dall’arcidiocesi di Singapore
risponde pienamente a quanto scritto da Papa Francesco nel sesto capitolo dell’Esortazione
apostolica post-sindodale “Amorsi Laetitia sull’amore nella famiglia”: in tali pagine,
infatti, il Pontefice dedica riflessioni approfondite alla necessità che l’intera
comunità cristiana si assuma il compito di “guidare i fidanzati nel cammino di preparazione
al matrimonio” e di “accompagnare nei primi anni della vita matrimoniale”. “Imparare
ad amare qualcuno non è qualcosa che si improvvisa” o che si può ridurre “ad un breve
corso” prematrimoniale - scrive Francesco - perché sposarsi non è “il termine di un
cammino”, bensì “una vocazione che lancia in avanti”, un progetto da edificare con
pazienza, comprensione, tolleranza e generosità, in “una danza con occhi meravigliati
verso la speranza”. (I.P.)
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