2016-04-26 18:25:00

Cotroneo: "La gente non sente più. Riscoprire l'empatia"


“Il diritto d’autore è molto importante ma oggi è sminuzzato in una maniera tale per cui buona parte di quello che è il lavoro intellettuale delle persone deve passare necessariamente per i social. E’ inevitabile che sia così. Ed è paradossale quanto più sembra che il narcisismo sia spiccato". Nella Giornata internazionale della proprietà intellettuale, ospite nei nostri studi lo scrittore e giornalista Roberto Cotroneo, direttore della Scuola Superiore di Giornalismo della Luiss (Roma), con cui conversiamo sul futuro della cultura nell'era digitale. "Il problema non è essere o no sui social, ma una educazione civica all’uso dei social", precisa. "E’ che oggi i social stanno mangiandosi Google, nel senso che il web sta diventando verticale e non più orizzontale”. 

La rivoluzione del web

"Il web ha cambiato tutto. Tutto coesiste in un eterno presente", riprende Cotroneo in una conversazione che spazia dall'arte alla fotografia alla scrittura. "Il web è costruito perché il passato non ci sia". Da qui il balzo a William Kentridge e al suo murales sulla riva del Tevere, a Chet Baker, il celebre jazzista a cui dedicò un omaggio in forma di romanzo, a Cartier-Bresson e al poeta amato Eliot. "Noi abbiamo una quantità tale di materiali culturali a disposizione che facciamo fatica a gestirli e a comprenderli", spiega. "Questo crea mancanza di attesa. Dobbiamo invece capire che c’è bisogno di tempo. E anche la scuola è qualcosa che ha bisogno di tempo. E’ su questo che dobbiamo concentrarci". 

Quel Papa con lo smartphone

"Ha fatto bene il Papa a rivolgersi in quel modo ai ragazzi in S. Pietro", commenta Cotroneo il messaggio di Francesco ai 70mila ragazzi e ragazze che hanno appena celebrato il loro Giubileo. "Bisogna capire qual è il campo - sottolinea ancora approfondendo l'aspetto di multidisciplinarietà a cui sarebbe auspicabile educare gli adolescenti - e il campo non è il wifi. Io dico ai miei figli: allargate il campo. Bisogna sapere tantissime cose oggi, non per essere inutilmente colti ma perché sapere le cose vuol dire sapere interlacciarsi, mettere insieme cose che vengono da altri mondi e che possono contaminare le cose che stiamo facendo in questo momento. E più vado in questa direzione, più capisco il mondo". 

Creatività, questa parola diventata un po' prezzemolo. Cosa è, in sostanza?: "La capacità di risolvere i problemi con un po’ di poesia nella vita. Ce ne vuole anche nel vivere la propria vita quotidiana. Accostare concetti diversi ma anche, soprattutto, avere la capacità di sentire. La gente non sente più. E’ l’empaticità del mondo che bisogna avere per essere creativi. Altrimenti non riesce. Ed è il problema dello show business di questi anni. La creatività non deve avere successo". 








All the contents on this site are copyrighted ©.