È stata una visita a sorpresa quella che Papa Francesco ha compiuto nel pomeriggio di oggi al “Villaggio per la terra”, la manifestazione in corso al Galoppatoio di Villa Borghese a Roma, organizzata da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari di Roma. Vi ringrazio, ha detto il Papa alle migliaia di persone presenti, perché trasformate il deserto in foresta. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Un pomeriggio in un Villaggio speciale, costruito per quattro giorni nel cuore di Roma, per mostrare il volto nascosto della Città eterna, quello che ogni giorno tesse senza clamore reti di solidarietà, dialogo interreligioso, convivenza, con iniziative spesso troppo piccole per attirare l’occhio dei media ma che sono piccoli mattoni dell’edificio della civiltà. In questo Villaggio, Papa Francesco è arrivato poco prima delle 17, immergendosi nella folla di circa 3.500 persone che lo ha accolto con affetto, sulle note del “Gen Verde”, la band dei Focolari, rappresentati dalla presidente, Maria Voce, e dal copresidente, Jesus Moran, oltre che dalle centinaia di persone che in questi giorni partecipano all’esperienza della Mariapoli .
“Siete persone che fanno sì che il deserto diventi foresta”, ha detto il Papa, che ha ringraziato le persone per il loro impegno espresso a vari livelli della società: dalla prossimità ai detenuti, alla lotta al gioco d’azzardo. Pierluigi Sassi, presidente di Earth day Italia, ha parlato delle attività incentrate sull’educazione ambientale, dialogo interreligioso e minori non accompagnati, e un’esperienza europea del Progetto Erasmus per studenti.
“Una volta – ha ricordato Francesco – qualcuno mi ha detto che la parola ‘conflitto’ in cinese è formata da due segni: ‘rischio’ e ‘opportunità’”. Bisogna “correre il rischio” di avvicinarsi per conoscere la realtà, ha aggiunto il Papa, che ha insistito sull’importanza della gratuità. “Mai, mai, mai girarsi per non vedere”. Sembra, ha stigmatizzato, che in questo mondo “se non paghi non puoi vivere”: al centro del mondo “c’è il dio denaro: chi non può avvicinarsi per adorarlo, finisce nella fame, nella malattia e nello sfruttamento”. Francesco ha poi messo in risalto l’importanza del perdono: il rammarico, il risentimento – ha ribadito – ci allontana. Bisogna sempre costruire, nella consapevolezza che tutti abbiamo qualcosa da farci perdonare, tutti dobbiamo lavorare insieme, rispettarci, e così vedremo questo “miracolo”: di un deserto che diventa foresta.
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