2016-04-24 10:30:00

Festa dei ragazzi all'Olimpico. Il Papa: siate testimoni di perdono


Un grande festa fatta di musica e testimonianze. E' quella che hanno vissuto decine di migliaia di adolescenti, ieri sera allo Stadio Olimpico, per il Giubileo dei Ragazzi. A loro Papa Francesco si è rivolto con un videomessaggio, su cui ci riferisce Stefano Leszczynski:

Il Papa saluta gli oltre 60 mila giovani convenuti a Roma per il Giubileo dei Ragazzi e delle Ragazze e si rammarica di non averli potuti raggiungere per la loro festa allo Stadio Olimpico. Papa Francesco tuttavia ci tiene a far sapere ai giovani che segue le loro iniziative e li ringrazia per la "pacifica invasione" di Piazza San Pietro, trasformata in un enorme confessionale, e per avere attraversato la Porta Santa:

“Non dimenticate che la Porta indica l’incontro con Cristo, che ci introduce all’amore del Padre e ci chiede di diventare misericordiosi, come Lui è misericordioso”.

Le opere di misericordia corporale – riportate sulla bandana donata ai giovani in occasione del Giubileo – appartengono alla vita di tutti i giorni, spiega Papa Francesco, e permettono di riconoscere il volto di Gesù nel volto di chi incrocia il nostro cammino, soprattutto i più deboli: profughi, forestieri, ammalati:

"Essere misericordiosi vuol dire anche essere capaci di perdono. E questo non è facile, eh? Può succedere che, a volte, in famiglia, a scuola, in parrocchia, in palestra o nei luoghi di divertimento qualcuno ci possa fare dei torti e ci sentiamo offesi; oppure in qualche momento di nervosismo possiamo essere noi ad offendere gli altri. Non rimaniamo con il rancore o il desiderio di vendetta!".

Perdonare e dimenticare il torto ricevuto dice il Papa serve ad essere veri testimoni di misericordia e l’obiettivo è semplice: comprendere l’insegnamento di Gesù ci permette di sperimentare la vera felicità. Ma perché ciò sia possibile bisogna disporsi nella giusta maniera:

"Ragazzi, quante volte mi capita di dover telefonare a degli amici, però succede che non riesco a mettermi in contatto perché non c’è campo. Sono certo che capita anche a voi, che il cellulare in alcuni posti non prenda... Bene, ricordate che se nella vostra vita non c’è Gesù è come se non ci fosse campo! Non si riesce a parlare e ci si rinchiude in se stessi. Mettiamoci sempre dove si prende! La famiglia, la parrocchia, la scuola, perché in questo mondo avremo sempre qualcosa da dire di buono e di vero".








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